Un’operazione dei carabinieri del Nas di Livorno e della procura di Grosseto ha smantellato un giro di prostituzione mascherato da centri estetici. Dietro alle vetrine di tre appartamenti, apparentemente dedicati al benessere, si celavano case di appuntamento frequentate da clienti reclutati tramite annunci sul web che offrivano prestazioni sessuali.

Un sistema radicato e organizzato

L’inchiesta, partita nel novembre 2023, ha portato all’arresto di cinque persone, tutte di origine orientale, tra cui quattro donne cinesi che gestivano la rete di prostituzione. Queste ultime si occupavano della selezione delle prostitute, della gestione dei clienti e dell’incasso delle somme, il cui giro d’affari annuo è stato stimato in circa un milione di euro.

Le misure cautelari sono state eseguite tra Grosseto, Milano e Prato. Oltre agli arresti, tre uomini sono stati indagati in stato di libertà: fornivano supporto logistico e trasportavano le donne nei tre appartamenti dove si svolgevano gli incontri clandestini. Complessivamente, sono 13 le persone sotto indagine.

Il coordinamento di un uomo già indagato

Secondo le indagini, un uomo con precedenti analoghi a Siena avrebbe avuto un ruolo centrale nell’organizzazione. Utilizzando un falso nome, gestiva l’apertura delle case di appuntamento, pagava i canoni d’affitto e versava somme significative alle piattaforme web che pubblicizzavano gli annunci. Inoltre, teneva i contatti con le “maitresse” dei centri, fungendo da coordinatore e punto di riferimento principale.

L’operazione “China Reset”

La retata, denominata “China Reset”, si è conclusa mercoledì 20 novembre con l’intervento coordinato della procura di Grosseto. L’operazione ha visto l’impiego di un elicottero per monitorare dall’alto gli obiettivi. Gli arresti sono stati effettuati su ordinanza del gip di Grosseto, che ha motivato la custodia cautelare con il rischio di reiterazione del reato e di fuga.

Un fenomeno che sfrutta il web

Le indagini hanno evidenziato il ruolo cruciale degli annunci online per il reclutamento dei clienti. Il sistema sfruttava portali specializzati per offrire prestazioni sessuali sotto la copertura di servizi estetici. Questa strategia ha permesso agli organizzatori di operare indisturbati per anni, creando un business altamente redditizio e difficile da individuare senza investigazioni mirate.

La lotta contro il favoreggiamento della prostituzione

Il successo dell’operazione segna un passo importante nella lotta contro il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. Le autorità continueranno a monitorare il fenomeno, che sempre più spesso si nasconde dietro attività apparentemente legali, utilizzando la tecnologia e i social network come strumenti principali. Un episodio che riaccende i riflettori sul fenomeno dello sfruttamento delle donne in Italia e sull’importanza di un’azione congiunta tra istituzioni, forze dell’ordine e società civile per contrastare tali reti criminali.