L’Asp di Cosenza aveva ordinato 50mila mascherine prodotte da un’azienda di Napoli. Ma il commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli, come rivela il sito La Nuova Calabria, è venuto a conoscenza che la Protezione Civile ha dirottato i dispositivi di protezione verso le regioni del Nord Italia.

Caso mascherine, parla il commissario Zuccatelli

«Le mascherine – afferma il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli – sono state “sequestrate” in una fabbrica di Napoli. Mi dicono che per il dramma della Lombardia stanno facendo così anche con le attrezzature, ventilatori, respiratori, con altri dispositivi, ma io non l’accetto. Ho coinvolto il ministero della Salute e la Protezione civile nazionale: ho scritto in modo molto civile e molto pacato ma ho detto che queste cose non si fanno. Ormai questo sistema di requisire alla fonte è un sistema diffuso, ma adesso sta diventando davvero un problema» ribadisce il responsabile dell’Asp di Cosenza.

«Come facciamo a curare i malati senza dispositivi di protezione?»

«Anche noi assistiamo i malati, abbiamo anche noi il problema di proteggere i nostri operatori: se si ammalano, poi con chi assistiamo i nostri malati?». E’ notizia di oggi infatti della positività di un medico dell’ospedale di Cetraro, risultato positivo al tampone. «Purtroppo è una situazione difficilissima: siamo pronti ad aiutare tutti. Qalche ora fa abbiamo ricoverato a Catanzaro due pazienti del Nord, e se dimostriamo di essere generosi, poi non possiamo essere trattati così». Zuccatelli, in conclusione, sta cercando di trovare «piccole quantità in giro per tamponare, ma è evidente che così non si può andare avanti, con questo che sembra un “mercato nero” dei tempi di guerra».