È una storia di emancipazione femminile e di contrasto ai pregiudizi quella messa nero su bianco dalla sceneggiatrice e produttrice cinematografica Daniela Porto, pubblicata da Sperling & Kupfer, e contestualmente portata sul grande schermo in una pellicola diretta dalla stessa autrice, insieme al compagno Cristiano Bortone. “Il mio posto è qui” è ambientato nella Calabria degli anni 40.

Di cosa parla il libro di Daniela Porto

Una ragazza madre ed una persona omosessuale i protagonisti del romanzo da cui è stato poi tratto il film, girato tra Gerace e la Locride, interpretato da Ludovica Martino e Marco Leonardi, subito premiato con il nastro d’argento. Presentato a Cosenza nell’ambito degli appuntamenti di Aperinchiostro, il libro ha offerto lo spunto per una riflessione sul rischio che importanti conquiste nella sfera dei diritti politici, civili e sociali, possano essere rimesse in discussione da un rigurgito di patriarcato e di preconcetti di matrice razzista e omofoba, non così lontani dalle nostre latitudini: «Purtroppo la cronaca quotidiana rivela l’attualità di certe tematiche. Solo poche settimane fa le cronache hanno riferito di un’aggressione a Roma ai danni di una coppia omosessuale – dice la scrittrice al nostro network – Quindi non c’è bisogno di andare in Paesi dove tradizionalmente vi sono limitazioni della libertà, anche in Italia e nell’occidente si rischia di compiere un arretramento. Penso agli Stati Uniti qualora Donald Trump dovesse tornare alla presidenza».

Marta, il personaggio raccontato da Daniela Porto, è la rappresentazione plastica di quel percorso che, passo dopo passo, ha portato le donne a prendere coscienza della propria condizione repressa: «Non è una eroina – spiega l’autrice – né una femminista. Ma una persona che nel tempo è riuscita a riprendersi pienamente la sua vita. La Calabria? La mia famiglia è originaria di questi luoghi e anche se sono cresciuta a Roma me la sento nelle vene. La conosco, vi ho trascorso molti periodi di vacanza, mi sento a mio agio qui».  

Parla Antonietta Cozza

L’iniziativa, eccezionalmente ospitata al Bar Bronx di Piazza Loreto, ha chiuso il ciclo di appuntamenti letterari promossi dall’amministrazione comunale. Per la prossima edizione si pensa ad una rassegna itinerante: «Il libro continua ad avere un ruolo centrale – ha detto Antonietta Cozza, consigliera di Palazzo dei Bruzi delegata alla cultura – Tradizionalmente questa iniziativa ha sempre avuto una location fissa, quella del chiostro del Museo dei Bretti e degli Enotri. Ma crediamo possa essere interessante pure spostarci in altri luoghi della città per dare gambe alla cultura. Insomma, per il futuro l’idea è quella di far camminare i libri».

Alla serata hanno partecipato Antonella Falco che ha curato l’edizione 2024 della rassegna Aperinchiostro, Tiziana Marchese e la regista Iole Brogno che ha letto alcuni brani del libro.