Il caso dei reperti di Roberto Ruggi D’Aragona Bilotti, e dei reperti che sarebbero stati “rifiutati” da Cosenza, ha fatto molto rumore. Il nipote del magnate Carlo Bilotti (a lui è intitolata la piazza centrale di Cosenza e anche il Museo all’aperto), vorrebbe donare alla città una collezione di circa 600 pezzi (statuine, suppellettili, anfore) risalenti a 5mila anni fa, in parte ereditati, in parte acquistati all’asta. Bilotti sostiene di aver proposto questi preziosi pezzi al Comune di Cosenza e, in particolare, alla direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri Marilena Cerzoso, ricevendo da lei un “niet” e dal sindaco un interessamento vago manifestato in campagna elettorale. A vederla così sembra un paradosso: perché non accettare una collezione di valore che non costerebbe nulla al Comune? L’assessora Pina Incarnato mette ordine: «Non c’è alcun rifiuto, anzi, attendiamo con ansia una richiesta ufficiale, scritta e documentata, che valuteremo con piacere e che al momento non c’è stata…».

Continua a leggere su LaCNews24