di A. B.

Nei giorni scorsi, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, è stato presentato il programma per la seconda edizione del Festival Nazionale della Poesia. La Fondazione Attilio e Elena Giuliani, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cosenza, ha dato il via alle quattro giornate, dal 14 al 17 maggio, caratterizzate da una serie di incontri e attività.

Presenti in sala il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, la consigliera delegata alla cultura Antonietta Cozza,  il presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani, Walter Pellegrini e il poeta Daniel Cundari, coordinatore del Festival insieme ad Antonietta Cozza.

Il sindaco, Franz Caruso, ha aperto l’incontro con i saluti istituzionali. «Dare voce alle nostre origini e alla nostra territorialità permette alla città di Cosenza di essere definita a tutti gli effetti una città culturale. Spesso, però, gli stessi calabresi non sono a conoscenza delle bellezze che il nostro territorio offre» ha affermato il sindaco.

«Abbiamo cercato con tutta l’amministrazione di sviluppare gli aspetti culturali della città, in un rapporto sinergico con la Fondazione, realizzando reti di eventi per la cultura. Tutto questo permette a Cosenza di essere punto di riferimento, non solo regionale ma del Mezzogiorno. Entusiasti del Festival Nazionale della Poesia alla sua seconda edizione, verrà riproposta ancora più ricca rispetto allo scorso anno. Coordinatore del Festival Daniel Cundari, poeta cosentino che inorgoglisce noi tutti. Proiezione della nostra cultura nel mondo, Cundari è un’eccellenza da far conoscere anche ai nostri giovani» ha concluso il sindaco Franz Caruso.

La parola poi è passata alla delegata alla Cultura, Antonietta Cozza, che ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del Festival che «si articolerà nelle quattro giornate che vanno dal 14 al 17 maggio, in tanti bellissimi luoghi della città, con il coinvolgimento di oltre 500 studenti di diversi istituti scolastici. Nella serata finale, i ragazzi racconteranno i momenti poetici in un lavoro di avvicinamento alla poesia per renderla viva, presente e costante» ha spiegato la delegata alla Cultura Cozza.

«Tantissime le richieste già per il prossimo anno, che fanno presagire come il Festival si arricchirà e diventerà un evento storicizzato. In questo tempo del tutto e subito, la poesia deve essere possibile: è un anticorpo alla massificazione. Una cultura che ci travolge e serve contro il dilagare della superficialità. La poesia ci tira  fuori dalla quotidianità, risvegliando qualcosa che forse non ci siamo nemmeno resi conto di avere: l’anima come consapevolezza. Abbiamo bisogno della poesia per salvarci» ha concluso Antonietta Cozza.

A seguire l’intervento del presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani, Walter Pellegrini. «L’impegno della Fondazione è stato quello di trovare il modo per organizzare eventi culturali seguendo una strada con un piano strategico. E la città di Cosenza è matura ormai: creare  un vero e proprio patto per la cultura, con la partecipazione di circa 45 associazioni».

L’intervento di Daniel Cundari, coordinatore del Festival, ha chiuso l’incontro a Palazzo dei Bruzi, spiegando come saranno organizzate le quattro giornate del Festival.

Chi sarà presente

Saranno presenti poeti nazionali e locali, quattro le scuole cittadine coinvolte, Brutium, Fermi, Scorza e Telesio. Partiranno dei veri e propri laboratori e tutti gli  alunni saranno riconosciuti e premiati nella serata conclusiva.

Giovedì, 16 maggio, dopo Villa Rendano, un luogo innovativo nel cuore di Cosenza presenterà una cucina poetica con gelato e il gelato sarà il microfono. Un esperimento molto in voga in America e in Spagna, questa formula diventa momento arricchente che coinvolge tutti. Si finirà il 17 maggio con un momento teatrale, curato da Dario De Luca e la partecipazione straordinaria del Balletto di Calabria con ballerine di prestigio. A chiudere la premiazione degli studenti.

Definito prototipo della “restanza”, Daniel Cundari con il suo ruolo di coordinamento delle quattro giornate, saluta tutti i presenti: «E’ stato un lavoro difficile. Noi poeti siamo strane creature. Il poeta viene immaginato come un angelo ma in realtà c’è sempre il demone o la musa che litigano e sono sempre in lotta». Lotta, questa volta, per il raggiungimento di un obiettivo di squadra che permetterà alla città di Cosenza di inebriarsi di  poesia, di bellezza e di arte.