Il Riesame di Catanzaro accoglie il ricorso di Alberto Turboli. L’imputato di Recovery era in carcere dal 14 maggio 2024, quando la Dda di Catanzaro aveva dato esecuzione all’ordinanza firmata dal gip di Catanzaro nell’ambito delle attività investigative poste in essere da polizia, carabinieri e finanza nel procedimento penale “Recovery“.

L’avvocato Maurizio Nucci, difensore di Alberto Turboli, aveva contestato la retrodatazione dei termini di custodia cautelare sostenendo che l’accusa di associazione a delinquere dedita al narcotraffico fosse già presente negli atti di Reset. A seguito dell’annullamento con rinvio stabilito dalla Cassazione, il Riesame ha rivalutato la posizione di Alberto Turboli, condividendo le censure difensive.

Nelle motivazioni, si fa riferimento alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e soprattutto al fatto che la scelta di separare i procedimenti penali sia stato una decisione del pubblico ministero ma il tutto era già «desumibile» dalla mole di lavoro prodotta dalla Dda di Catanzaro per il maxi procedimento penale contro la ‘ndrangheta cosentina. Per effetto dell’ordinanza del Riesame, che ha disposto l’immediata liberazione dell’imputato, Alberto Turboli torna in libertà essendo stato assolto nel primo grado del processo abbreviato di Reset dall’imputazione di associazione mafiosa.