Dopo le pesanti richieste di condanna formulate dalla Dda di Catanzaro nel processo Reset, il tribunale collegiale di Cosenza ha dato la parola al collegio difensivo per le rispettive arringhe. Le discussioni degli avvocati penalisti continueranno fino a fine giugno, così come deciso dal presidente Carmen Ciarcia che ha ulteriormente allungato il calendario delle udienze per consentire ai legali di discutere senza “guardare l’orologio”. Fissate in tal senso 16 udienze a partire da domani. La sentenza è prevista il 15 luglio 2025.

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Processo Reset, le prime discussioni

L’avvocato Vincenzo Saccomanno ha aperto il fronte difensivo degli interventi parlando della posizione di Massimo Palermo. Il difensore dell’imputato, per il quale i pubblici ministeri Vito Valerio e Corrado Cubellotti hanno invocato una sentenza di condanna, ha cercato di ribaltare la tesi accusatoria nell’ambito di una vicenda giudiziaria collegata ad Agostino Briguori. L’avvocato ritiene che il suo assistito sia estraneo completamente ai fatti e ha richiesto una sentenza assolutoria perché il fatto non sussiste.

Poi è stata la volta dell’avvocato Raffaele Rigoli, difensore del militare Giuseppe Cirillo. L’imputato è accusato di turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa. Secondo l’accusa avrebbe favorito il gruppo D’Ambrosio interessato a un immobile situato nella zona di Quattromiglia di Rende. L’avvocato Rigoli ha evidenziato che la Dda di Catanzaro ha preso un abbaglio, in quanto Cirillo è persona offesa e non partecipe del disegno criminoso. Il legale ha anche citato i provvedimenti in sede cautelare del Riesame e della Cassazione. Ha concluso con la richiesta di assoluzione.