Il tempo di salire al quarto piano dell’ufficio di procura di Cosenza, coordinato dal procuratore capo Mario Spagnuolo, che il pubblico ministero Marialuigia D’Andrea, titolare del procedimento penale sull’omicidio di Rocco Gioffrè, ha chiuso nuovamente le indagini su Tiziana Mirabelli.

Un provvedimento conseguenza dell’ordinanza emessa dalla Corte d’Assise di Cosenza, la quale aveva rilevato la nullità del decreto di giudizio immediato firmato dal gip Alfredo Cosenza, in quanto l’imputata non era stata messa nelle condizioni di potersi difendere dalle nuove accuse formulate dalla procura di Cosenza riguardo il presunto movente, ovvero una rapina di 1800 euro.

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Una volta chiuse le indagini, ora toccherà alla difesa, rappresentata dall’avvocato Cristian Cristiano, avanzare richiesta di interrogatorio, tecnicamente sarebbe il terzo in circa dieci mesi, al fine di chiarire anche le circostanze sull’aggravante del nesso teleologico conseguenza di una rapina. Nel frattempo, il difensore è sempre in attesa di conoscere le motivazioni della Cassazione che quest’estate annullò con rinvio l’ordinanza del Riesame di Catanzaro in riferimento alle esigenze cautelari.