Riparte in Corte d’Assise il processo sull’omicidio di Rocco Gioffrè, ucciso il 14 febbraio 2023 a Cosenza, al quinto piano di un edificio situato in via Monte Grappa. In aula, la procura di Cosenza, rappresentata in aula dal pubblico ministero Maria Luigia D’Andrea, ha chiamato a testimoniare i carabinieri del Ris di Messina e i colleghi del Nucleo Investigativo di Cosenza.

L’impronta papillare su un coltello

Nel corso dell’esame, il teste qualificato di polizia giudiziaria ha dichiarato che nella sezione in cui opera sono arrivati cinque coltelli. L’obiettivo era quello di rinvenire impronte papillari utili ai fini investigativi da confrontare con quella di Tiziana Mirabelli, rea confessa del delitto del 75enne, originario di San Fili. Secondo quanto riferito in udienza, l’impronta papillare è stata rinvenuta soltanto su un coltello con lama larga e manico di colore nero, forse però non quello utilizzato dall’assassina.

Dov’è avvenuto il decesso di Rocco Gioffrè

Un altro militare, stavolta del Nucleo Investigativo di Cosenza, ha repertato le tracce ematiche trovate all’interno dell’appartamento di Tiziana Mirabelli. Una goccia era presente nel soggiorno tra il tavolo e l’ingresso del cucinino. Per l‘investigatore si tratta di una traccia per gocciolamento. «In base alle modalità del decesso, abbiamo trovato poco sangue, questo perché buona parte è stato trattenuto dagli indumenti che lo avvolgevano. In bagno è stato trovato anche un piumone con tracce ematiche».

Secondo il carabiniere, il decesso di Rocco Gioffrè è avvenuto probabilmente nel disimpegno. «Dopo di che altre tracce di sangue le troviamo nella camera da letto matrimoniale, precisamente sul cuscino sinistro in alto. In questa stanza vi è una traccia di sangue della vittima. Il reperto numero 9 è una traccia di sangue passiva (per gocciolamento) e contestuale traccia per trasferimento». Relativamente alla camera matrimoniale e al riferimento del cuscino, «c’è una traccia ematica che può riprodurre la forma della lama usata».

Le altre tracce ematiche

Altre tracce ematiche sono state repertate sul comodino d’ingresso, dove c’era una salvietta con una sostanza di color rossastro. I militari dell’Arma, tuttavia, nel corso della perquisizione hanno verificato anche un set di coltelli situato nel cucinino, cercando tra questi un coltello con lama di larghezza di 2,5 centimetri, non seghettata.

Il teste in questione ha spiegato che «mancano tre lame che dovevano avere anche una protezione in plastica per la punta. Due di queste vengono rinvenute lì vicino e sono state sequestrate perché con il test presuntivo effettuato ha permesso di scoprire sin da subito che vi era sangue. Altre lame sono state rinvenute in un gocciolatoio del cucinino».

Il controesame del carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza

Nel controesame, l’avvocato Cristian Cristiano ha chiesto al test se fosse a conoscenza della dinamica offerta dall’imputata Tiziana Mirabelli: «No, ho solo i dati iniziali», spiegando inoltre di non sapere della “lotta” denunciata dalla donna ai carabinieri della Compagnia di Cosenza, il 19 febbraio 2023. Il penalista ha poi domandato cosa intendesse il militare dell’Arma per disimpegno: «Sulla destra c’è un piccolo rientro con la porta del bagno. Qualcosa è avvenuto lì sicuramente. Non sappiamo dire cosa sia avvenuto prima tra l’evento nel disimpegno e l’evento nella camera da letto, ma qualcosa è successo».

A casa di Tiziana Mirabelli sono state rinvenute poche tracce ematiche, mentre nessuna è stata trovata intorno alla cassaforte situata a casa di Rocco Gioffrè. Nel fare le ultime domande conclusive, l’avvocato Cristiano ha inteso far precisare al teste la circostanza secondo cui rispetto alle tracce ematiche rinvenute, soltanto una è stata analizzata, mentre delle altre repertate non si conosce l’identità.

L’ultimo teste di pg dell’udienza di oggi

Infine, la procura di Cosenza ha sentito un altro carabiniere in servizio presso il Nucleo Investigativo di Cosenza. «Abbiamo recuperato un piumone che era stato lasciato ad asciugare e in questa circostanza abbiamo notato un filo elettrico bypass che collegava l’appartamento di Gioffrè, utenza attiva, a quello di Tiziana Mirabelli, che era senza energia elettrica». Inoltre, il teste di pg ha detto che «nel sacco della spazzatura, rinvenuto nel terrazzo, sono stati trovati guanti e pipette per il consumo di stupefacenti. Abbiamo rilevato anche degli apparati, come un registratore classico digitale rotto, fatto in più pezzi».

Riparte in Corte d’Assise il processo sull’omicidio di Rocco Gioffrè, ucciso il 14 febbraio 2023 a Cosenza, al quinto piano di un edificio situato in via Monte Grappa. In aula, la procura di Cosenza ha chiamato a testimoniare i carabinieri del Ris di Messina.

L’impronta papillare su un coltello

Nel corso dell’esame, il teste qualificato di polizia giudiziaria ha dichiarato che nella sezione in cui opera sono arrivati cinque coltelli. L’obiettivo era quello di rinvenire impronte papillari utili ai fini investigativi da confrontare con quella di Tiziana Mirabelli, rea confessa del delitto del 75enne, originario di San Fili. Secondo quanto riferito in udienza, l’impronta papillare è stata rinvenuta soltanto su un coltello con lama larga e manico di colore nero, forse però non quello utilizzato dall’assassina.

Dov’è avvenuto il decesso di Rocco Gioffrè

Un altro militare, stavolta del Nucleo Investigativo di Cosenza, ha repertato le tracce ematiche trovate all’interno dell’appartamento di Tiziana Mirabelli. Una goccia era presente nel soggiorno tra il tavolo e l’ingresso del cucinino. Per l‘investigatore si tratta di una traccia per gocciolamento. «In base alle modalità del decesso, abbiamo trovato poco sangue, questo perché buona parte è stata trattenuta dagli indumenti che lo avvolgevano. In bagno è stato trovato anche un piumone con tracce ematiche».

Secondo il carabiniere, il decesso di Rocco Gioffrè è avvenuto probabilmente nel disimpegno. «Dopo di che altre tracce di sangue le troviamo nella camera da letto matrimoniale, precisamente sul cuscino sinistro in alto. In questa stanza vi è una traccia di sangue della vittima. Il reperto numero 9 è una traccia di sangue passiva (per gocciolamento) e contestuale traccia per trasferimento». Relativamente alla camera matrimoniale e al riferimento del cuscino, «c’è una traccia ematica che può riprodurre la forma della lama usata».

Le altre tracce ematiche

Altre tracce ematiche sono state repertate sul comodino d’ingresso, dove c’era una salvietta con una sostanza di color rossastro. I militari dell’Arma, tuttavia, nel corso della perquisizione hanno verificato anche un set di coltelli situato nel cucinino, cercando tra questi un coltello con lama di larghezza di 2,5 centimetri, non seghettata.

Il teste in questione ha spiegato che «mancano tre lame che dovevano avere anche una protezione in plastica per la punta. Due di queste vengono rinvenute lì vicino e sono state sequestrate perché con il test presuntivo effettuato ha permesso di scoprire sin da subito che vi era sangue. Altre lame sono state rinvenute in un gocciolatoio del cucinino».

Il controesame del carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza

Nel controesame, l’avvocato Cristian Cristiano ha chiesto al test se fosse a conoscenza della dinamica offerta dall’imputata Tiziana Mirabelli: «No, ho solo i dati iniziali», spiegando inoltre di non sapere della “lotta” denunciata dalla donna ai carabinieri della Compagnia di Cosenza, il 19 febbraio 2023. Il penalista ha poi domandato cosa intendesse il militare dell’Arma per disimpegno: «Sulla destra c’è un piccolo rientro con la porta del bagno. Qualcosa è avvenuto lì sicuramente. Non sappiamo dire cosa sia avvenuto prima tra l’evento nel disimpegno e l’evento nella camera da letto, ma qualcosa è successo».

A casa di Tiziana Mirabelli sono state rinvenute poche tracce ematiche, mentre nessuna è stata trovata intorno alla cassaforte situata a casa di Rocco Gioffrè. Nel fare le ultime domande conclusive, l’avvocato Cristiano ha inteso far precisare al teste la circostanza secondo cui rispetto alle tracce ematiche rinvenute, soltanto una è stata analizzata, mentre delle altre repertate non si conosce l’identità.

L’ultimo teste di pg dell’udienza di oggi

Infine, la procura di Cosenza ha sentito un altro carabiniere in servizio presso il Nucleo Investigativo di Cosenza. «Abbiamo recuperato un piumone che era stato lasciato ad asciugare e in questa circostanza abbiamo notato un filo elettrico bypass che collegava l’appartamento di Gioffrè, utenza attiva, a quello di Tiziana Mirabelli, che era senza energia elettrica». Inoltre, il teste di pg ha detto che «nel sacco della spazzatura, rinvenuto nel terrazzo, sono stati trovati guanti e pipette per il consumo di stupefacenti. Abbiamo rilevato anche degli apparati, come un registratore classico digitale rotto, fatto in più pezzi».

Le telecamere infine sono state sequestrate a casa di Gioffrè qualche giorno dopo il delitto. Tornando al discorso delle pipette, il teste di pg ha precisato che i sacchi della spazzatura sono stati controllati solo il 10 marzo e nella spazzatura sono stati rinvenuti alcuni guanti intrisi di sangue e le pipette, ma su queste non sono stati fatti accertamenti se ci fossero o meno tracce di droga. Nella prossima udienza saranno sentiti i consulenti medici Silvio Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo.