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Francesco Di Cello, sessantaquattrenne di Lamezia Terme, ha ammesso di aver sparato un colpo in faccia al figlio trentenne, Bruno, nei pressi della casa dove il giovane viveva da solo nel quartiere balneare di Marinella. Durante l’interrogatorio di garanzia, tenutosi oggi presso il Tribunale di Lamezia Terme, Di Cello ha spiegato le motivazioni dietro al tragico gesto.
Il padre, provato e assistito dai legali Renzo Andricciola e Pino Spinelli, ha raccontato della difficile situazione familiare, segnata da continui contrasti e discussioni. Secondo quanto emerso, Bruno, che aveva ripetutamente chiesto denaro ai genitori, aveva anche minacciato di morte il padre e gli altri familiari, creando un clima insostenibile.
Durante l’interrogatorio, si è parlato anche di precedenti vicende legali, come la denuncia che i genitori avevano presentato nei confronti di Bruno, portando alla sua condanna per estorsione. Nelle prossime ore, il gip dovrebbe convalidare il fermo e domani si svolgerà l’autopsia sul corpo di Bruno Di Cello, seguito dalla restituzione della salma per i funerali.