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Foto LaPresse - Francesco Mazzitello20/08/2017 - Crotone (Italia)Sport CalcioCrotone vs Milan-Campionato Italiano di calcio Serie A TIM 2017/2018-“Allian Stadium “ Nella foto :rigore kissePhoto LaPresse / francesco MazzitelloAugust 20, 2017 Croton (Italy) Sport SoccerCrotone vs Milan Italian Football Championship Legue A TIM 2017/2018 “Scida Stadium Croton .in the pic..
I magistrati antimafia ritengono che Marco Petrini abbia inquinato le prove, affermando in tre interrogatori (LEGGI QUI), circostanze mendaci che non hanno avuto un riscontro investigativo. Accuse, quindi, non veritiere. Dichiarazioni false, che rendono ancora più torbida la vicenda giudiziaria, nella quale è indagata la moglie Stefania Gambardella per il reato di intralcio alla giustizia. Altre posizioni, invece, sono al vaglio della Guardia di Finanza di Crotone. Si legge infatti a carico di “ignoti” nel secondo paragrafo del capo d’accusa, contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip antimafia Giovanna Pacifico.
Per vedere Crotone-Milan…
Se per la procura antimafia di Salerno, le dichiarazioni di Marco Petrini, riguardo le accuse mosse all’ex consigliere regionale Enzo Sculco, rientrano in una strategia personale dell’ex presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, c’è da chiedersi come dovrebbero essere valutate, allo stato attuale, quelle rivolte all’indirizzo di Emilio Santoro e Pino Tursi Prato. In entrambi i casi, come si evince dalle carte, Marco Petrini avrebbe millantato di poter fare qualcosa per aiutare prima Tursi Prato e poi Sculco, pezzo grosso del Pd in provincia di Crotone. Ma ciò ha raccontato ai magistrati di Salerno, nel caso di Sculco, non corrisponderebbe al vero.

La storia parla di un presunto caso di corruzione in atti giudiziari che il magistrato, residente a Lamezia Terme, riferisce il 5 febbraio del 2020, allorquando «dichiarava di aver ricevuto, per il tramite dell’avvocato Nigro del foro di Crotone, da Sculco Vincenzo, in due diverse occasioni due biglietti di tribuna vip per assistere alle partite di calcio Crotone-Milan, tenutesi nell’aprile e nell’agosto 2017, in cambio di un provvedimento di estinzione della pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici adottato in favore dello Sculco» si legge in un passaggio dell’ordinanza.
Petrini smentito dai fatti (e dalle carte ancora “segrete”)
«Petrini precisava di aver adottato il provvedimento favorevole allo Sculco senza coinvolgere in alcun modo gli altri due componenti del collegio giudicante incaricato della decisione. La circostanza riferita dall’inquisito trovava un riscontro nelle attività investigative eseguite nel presente procedimento, visto che, nel corso della perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Petrini, avvenuta il 15 gennaio del 2020)» la Guardia di Finanza ha trovato «la dichiarazione di cessione dei biglietti nominativi a firma di Sculco Vincenzo, con allegata carta di identità, a favore di Marco Petrini per la partita disputata il 20 agosto del 2017».
Nell’ambito di un altro procedimento penale, la Guardia di Finanza di Crotone scopre che le dichiarazioni rese da Petrini vengono smentite dal provvedimento adottato dalla Corte d’Appello di Catanzaro: 28 giugno 2017. Infatti, dalla lettura del provvedimento, si evince che Petrini non aveva composto il collegio, e che il provvedimento adottato dalla Corte d’Appello non era in stato di accoglimento, bensì di non luogo a provvedere sulla istanza difensiva («sul presupposto che l’estinzione della pena accessoria fosse già intervenuta per effetto di una precedente pronunzia del giudice dell’esecuzione»).
Le accuse ritrattate nei confronti di tre magistrati (di cui uno deceduto)
Tuttavia, la Dda di Salerno riscontra la cessione dei biglietti da parte dello Sculco a Petrini, ma non è veritiera l’affermazione del giudice, sia in senso autoaccusatorio sia in senso accusatorio nei confronti dell’avvocato Nigro e Sculco, secondo cui egli avrebbe adottato un’ordinanza di accoglimento, senza coinvolgere nel patto corruttivo i componenti del collegio. E’ probabile, quindi, che i magistrati siano in possesso di atti d’indagine che smentiscono il narrato del Petrini.
Il terzo magistrato tirato in mezzo da Petrini è l’ex procuratore capo di Crotone, Franco Tricoli, deceduto nell’estate del 2019. Accuse che sarebbero rimaste su un pezzo di carta e che oggi infangano la memoria di un magistrato, indicato quale intermediario tra Petrini e la famiglia Vrenna per un’istanza di revoca della confisca. In questo caso, Petrini aveva accusato anche un altro collega che a suo dire sarebbe stato componente del collegio, ma così non è stato. Quel magistrato, il cui nome non è riportato, non era il relatore della vicenda giudiziaria relativa alla famiglia di imprenditori di Crotone. Così il 25 febbraio 2020 Petrini ritratta tutto.