C’è chi ha reagito manifestando la classica fiducia nella magistratura. Chi ha gridato alla persecuzione e imbastito scioperi della fame. Fatto sta che, facendo un po’ di memoria storica, un po’ tutti i governatori della Calabria sono passati sotto al metal detector delle Procure. Oggi tocca a Roberto Occhiuto, governatore di Forza Italia, indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro. Nel suo caso l’attuale governatore – mentre i rumors intorno a questa inchiesta aumentavano di volume (soprattutto in ambienti politici) e giungevano anche alle orecchie dei giornali nazionali – ha deciso di venire allo scoperto attraverso i social. E ha ammesso di essere preoccupato: «Solitamente si dice “sono sereno, confido nella magistratura”. Sono sereno un piffero… non sono sereno, perché essere iscritto nel registro degli indagati – anche a mia tutela, come mi dicono – per me è una cosa infamante: è come se mi avessero accusato di omicidio». Ad ogni modo Occhiuto invita a indagare e ad andare a fondo di questa inchiesta «perché – afferma – io non ho fatto nulla di male».

Tornando indietro nel tempo, chi non ricorda lo sciopero della fame di Mario Oliverio, governatore del Pd? Era dicembre del 2018 e l’allora presidente della giunta regionale era stato raggiunto da un’ordinanza di obbligo di dimora nel suo comune, San Giovanni in Fiore, perché accusato, nell’ambito dell’inchiesta Lande Desolate, di abuso d’ufficio in relazione ad un’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti pubblici.

A questa inchiesta ne sono seguite altre, come quella sul festival di Spoleto, che vedeva Oliverio indagato per concorso in peculato con l’ex parlamentare Ferdinando Aiello perché la partecipazione al Festival di Spoleto, con soldi pubblici, sarebbe stata uno spreco di denaro pubblico, mirata più a fini personali e politici che alla promozione effettiva del territorio calabrese. E anche Passepartout che riguardava una serie di opere da realizzare a Cosenza. Da tutte queste accuse Oliverio è stato assolto. L’ultima assoluzione, il 3 aprile scorso, è avvenuta, per il festival di Spoleto, davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro. E così è andata finora per Lande Desolate e anche Passepartout che il 28 gennaio 2025 si è conclusa con una raffica di non luogo a procedere. Oggi l’ex governatore è indagato in una più recente inchiesta nella quale è accusato di aver illecitamente prorogato di un anno il contratto a quattro persone con contratto co. co. co. Anche a questa notizia Oliverio ha reagito con la solita veemenza parlando di «bomba ad orologeria» e «pregiudizio».