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Un post commovente, quello del sindaco di Rogliano Giovanni Altomare, sul profilo Facebook. Un lungo commento per annunciare ai suoi amici social e alla sua cittadinanza di essere finalmente guarito dal coronavirus. Un’infezione che lo ha portato a stare in un letto di ospedale per oltre 30 giorni, nel corso dei quali ha lottato come un leone, nonostante la grave malattia, per uscire indenne e ritornare dalla sua famiglia in primis e poi nel Palazzo Comunale. Rogliano, lo ricordiamo, è uno dei Comuni considerati “zona rossa” dalla Regione Calabria. Proprio ieri l’amministrazione comunale ha chiesto alla Santelli di revocare quella ordinanza, visto che la situazione ormai non è grave.
Giovanni Altomare racconta la malattia
«Sono finalmente a casa, dopo avere pregato intensamente per arrivarci e avvertire i segni della guarigione, sotto la terapia amorevole della mia famiglia, alla quale devo la mia resistenza all’assalto del male.
Un male terribile, aggressivo, dilaniante che provoca, nel profondo di sé, allucinazioni come flash in successione fotografica, nel luccichio sinistro di una lama pendente sul filo della vita» scrive Giovanni Altomare su Facebook.
«Lì, non c’è terapia che possa salvarti, se non quella dell’amore, se non l’immagine salvifica degli affetti più cari. Mia moglie Stefania e mio figlio Rosario, alternando, nel mio animo, ogni altra persona che porto nel cuore, mia madre, mia sorella, mia suocera, mi hanno aiutato a darmi la forza necessaria per allontanare progressivamente l’incombenza della rassegnazione» prosegue il sindaco di Rogliano.
Il ringraziamento al personale sanitario e l’abbraccio virtuale con uno dei carabinieri di Rogliano
Un ringraziamento poi al personale sanitario che lo ha curato dal primo all’ultimo giorno, insieme ai tanti degenti che hanno avuto la sfortuna di essere infettati da questo maledetto Covid19. «Mi sono trovato tra eccellenze umane e sanitarie. Mi sento di esprimere loro la mia più profonda, sincera, riconoscenza. Grazie al primario di Malattie infettive, dottor Antonio Mastroianni, ai dottori Sonia Greco, Valeria Vangeli, De Santis, Apuzzo, Chidichimo. Grazie al primario di Pneumologia, dottor Albino Petrone, e ai dottori Enrico Scarpelli, Michela Quartieri, Maria Spagnuolo, Manuela Cancelliere, Lorenzo Manfredi, Clementina Columbro. Alla caposala Rosina Bartolotta». E ancora. «Grazie a tutte le infermiere, a tutti gli infermieri, al personale Oss al completo, agli ausiliari e al personale delle pulizie Valentina, Francesca, Tiziana, Saverio, Dario, Roberto, Stefania, Raffaele Ornella, Nunzia e Ilaria, le signore Ionela e Nida».
«Dopo 9 giorni di malattia a casa e 33 di degenza, mi sento salvo. Altre due settimane di convalescenza – spero – mi restituiranno a me stesso e alla mia famiglia, alla mia comunità. Tutto possibile, perché così ha voluto Iddio. Che continuerò a pregare con tutto me stesso» conclude Giovanni Altomare, sindaco di Rogliano, senza prima di aver ricordato il rapporto con il carabiniere di Rogliano ricoverato sempre per Covid19. «Ho condiviso le pene di quei giorni in uno scambio continuo e confortante tale da sorreggerci vicendevolmente con uno straordinario trasporto, destinato a ispirare un rapporto fraterno, che durerà tutta la vita. Forza Vito».