Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Secondo il Consiglio Superiore della Magistratura, il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla avrebbe interferito (potenzialmente) con le indagini della Dda di Catanzaro, coordinata dal magistrato Nicola Gratteri. E’ uno dei motivi che la commissione disciplinare ha evidenziato nell’ordinanza cautelare emessa nei confronti del magistrato di Cosenza, trasferito provvisoriamente al tribunale di Potenza con le funzioni di giudice civile. Un provvedimento richiesto dalla procura generale della Cassazione che, nel luglio scorso, aveva aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Facciolla, accusato di corruzione e falso dalla procura di Salerno, insieme all’Stm di Marina Aquino e Vito Tignanelli (per gli investigatori è l’amministratore di fatto dell’azienda di Pietrafitta che si occupa di intercettazioni telematiche e ambientali) e al maresciallo dei carabinieri forestale Carmine Greco.
Ecco perché Facciolla è stato trasferito a Potenza
Per la sezione disciplinare del Consiglio superiore della Magistratura, presieduta da David Ermini, sussistono gravi elementi in riferimento a tre capi d’accusa, escluso quello della corruzione che i magistrati disciplinari ritengono non sufficientemente valutabile, in attesa del processo penale. Ma gli illeciti disciplinari, nelle funzioni di procuratore, ci sono e devono essere giudicati tali, secondo le norme che regolano i doveri di un magistrato dinanzi alla legge e ai cittadini. Per il Csm, il procuratore Facciolla è venuto meno ai suoi doveri di correttezza, imparzialità e riserbo.
La vicenda dell’indagine “Stige” e quella contro Antonietta Caruso sono collegate tra loro, visti i rapporti tra Carmine Greco e Antonio Spadafora (imprenditore boschivo di San Giovanni in Fiore accusato di mafia). Poi al vaglio del Csm ci sono i rapporti con Vito Tignanelli, che Facciolla conosce da oltre 20 anni. Nel corso delle perquisizioni domiciliari, gli investigatori avevano trovato faldoni d’indagine di Facciolla (e non solo) a casa del poliziotto. Questi infatti sono i principali motivi del trasferimento provvisorio, impugnato da Facciolla in Corte di Cassazione, presso il tribunale di Potenza, sezione civile.