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Non accenna a placarsi il botta e risposta tra le sigle sindacali e Ecologia Oggi. Dopo la risposta dell’azienda alle rimostranze dei lavoratori espresse qualche giorno fa, arriva una nuova puntata. Firmatari del comunicato sono Teodora Gagliardi, Gianluca Campolongo e Giovanni Villella, rappresentanti di Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti.
«Ecologia Oggi ha comportamenti discriminatori»
«Pur essendo a conoscenza delle indicazioni della Commissione di Garanzia, siamo però altrettanto convinti che la salute dei lavoratori e di tutti i cittadini rivesta un aspetto prioritario. Pertanto denunciamo che Ecologia Oggi SPA, in queste settimane di emergenza Coronavirus, ha fatto pesare ancor di più un atteggiamento di grave chiusura, toni e modi arroganti e non conciliabili con la necessità di far sentire i lavoratori tutelati». E’ l’incipit di una dura nota che punta il dito contro l’impresa di Eugenio Guarascio, accusata ancora di ritardare «sistematicamente i pagamenti». «Si tratta di un ritardo deleterio per chi quotidianamente svolge con professionalità e impegno il proprio lavoro e che si trova ad affrontare le esigenze del vivere quotidiano – si legge -. A tutto questo si aggiungono comportamenti unilaterali discriminatori e antisindacali che determinano un clima di poca serenità, turni di lavoro non adeguatamente organizzati, lavoratori in ferie forzate da tempo. Tutto questo sembrerebbero segnali di una difficoltà nell’organizzazione del lavoro».
Inizia lo stato di agitazione
I sindacati prendono ad esempio di nuovo il cantiere di Cosenza per attaccare Ecologia Oggi. «Quotidianamente – continua la nota – per come riferiscono gli stessi lavoratori, si ripetono continue vessazioni e provocazioni, che determinano un clima di nervosismo. A nulla sono valsi gli incontri con il presidente Guarascio, che aveva promesso di mettere mano ad una situazione diventata non più sostenibile. Non siamo più disposti a tollerare tali comportamenti che minano il rispetto della persona e la dignità del lavoratore, e che si concretizzano in comportamenti unilaterali e discriminatori portati avanti da chi rappresenta l’Azienda. La misura è ormai colma, pertanto le scriventi OO.SS. hanno proclamato lo stato di agitazione del personale. Lo stato di agitazione è motivato dai continui comportamenti, da parte della Direzione Aziendale, che in modo unilaterale e discriminatorio nei confronti dei singoli lavoratori, determinano da parte dell’Azienda l’attribuzione di ferie forzate, turni di lavoro non adeguatamente organizzati e un clima di stress-correlato causato dalla gestione dell’emergenza CORONAVIRUS.
Per quanto precedentemente esposto, è stato chiesto a sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza., una convocazione in merito alla vertenza in oggetto, preferibilmente in modalità telematica».