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Delitto Romeo, tutto da rifare. Per la terza volta la Suprema Corte di Cassazione annulla con rinvio la condanna all’ergastolo inflitta dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro a Francesco Abbruzzese, alias “Dentuzzo”, ritenuto il capo degli “zingari” di Cassano all’Jonio. Gli ermellini già in altre due occasioni avevano accolto le richieste difensive, questa volta esposte dagli avvocati Cesare Badolato e Roberta Provenzano, indicando ai giudici di secondo grado quali punti da valorizzare o da chiarire per giungere ad una conclusione logica che avrebbe portato all’assoluzione o alla condanna di Francesco Abbruzzese.
Servirà quindi un quarto processo d’appello per capire se l’imputato sia colpevole o innocente rispetto all’assassinio avvenuto a Cassano all’Jonio nell’estate del 1999. Omicidio di mafia di cui ne avevano parlato diversi collaboratori di giustizia, tra cui Pasquale Perciaccante, risentito nel terzo processo in Corte d’Assise d’Appello davanti al presidente Gabriella Reillo e al giudice a latere Domenico Commodaro. In quella circostanza il collegio giudicante aveva inflitto il “fine pena mai” a Francesco Abbruzzese. Ora sarà una nuova sezione d’appello a giudicare il boss di Cassano all’Jonio.