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Febbraio del 2019. È il periodo in cui le diverse anime della criminalità cosentina hanno rischiato seriamente di arrivare a un punto di non ritorno. Se c’è un momento in cui la città si è ritrovata sull’orlo del baratro, quello di una nuova guerra di mafia, è stato proprio quattro anni fa. A certificare come l’attualità valga da quarto anniversario del pericolo dei pericoli, per fortuna scampato, ci pensano alcune intercettazioni raccolte nel corso delle indagini di “Reset”.
A quel tempo, il boss Francesco Patitucci è ancora dietro le sbarre e, all’esterno, i rapporti tra i suoi gerarchi sono più che burrascosi. Il contesto è centrale nell’ambito della maxi-inchiesta antimafia ed è stato ricostruito grazie all’apporto di diversi collaboratori di giustizia. Roberto Porcaro, il delfino di Patitucci, è entrato in rotta di collisione con Mario Piromallo e Salvatore Ariello, il che ha determinato svariati riposizionamenti nell’organizzazione. Antonio Illuminato, già fedelissimo di Porcaro, si è spostato nel gruppo di Ariello, mentre lo stesso Robertino “Te piasse” ha stipulato un’asse con i fratelli Luigi e Marco Abbruzzese della famiglia “Banana”.
La tensione è altissima: dagli sguardi in cagnesco si passa ai pestaggi e danneggiamenti reciproci. La parola non passa alle armi, ma oggi sappiamo che i diretti interessati ci sono andati molto vicini. Il 22 febbraio del 2019, i carabinieri captano un dialogo tra due persone coinvolte loro malgrado in quel principio di faida. Nella conversazione, si dà atto di un meeting svoltosi al Parco Robinson di Rende a cui le fazioni in lotta si sarebbero presentate a ranghi compatti.
Quel giorno volano solo parole grosse, con l’appuntamento che è rinviato al giorno successivo, stavolta a piazza Loreto, alle sei del pomeriggio. È in quel frangente che avrebbe potuto scatenarsi un piccolo inferno. Se non è accaduto è perché uno dei due gruppi, non è chiaro quale di preciso, non si sarebbe presentato con puntualità sul posto. E meno male, sottolinea uno dei due interlocutori, «altrimenti sai che c’era là alle sei? Una guerra c’era a piazza Loreto. Tutti armati! Pure io sono andato».
È quello, forse, il momento in cui la tensione raggiunge l’acme, ma come ribadito in precedenza, alla fine non si verificherà nulla di irreparabile. Da lì a qualche mese, infatti, la Dda deciderà di giocare d’anticipo con l’operazione “Testa del serpente”, evento che mette fuori gioco Porcaro e gli Abbruzzese e, quasi contemporaneamente, il ritorno in circolazione di Patitucci finisce per raffreddare gli animi prima che gli stessi diventino roventi. Segue un periodo di pace, fragile ma pur sempre pace, prima che la retata del 1° settembre 2022 cambi ancora una volta il corso della storia.