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E’ scoppiato il “caso Rogliano“. Dopo Cetraro, anche nell’ospedale “Santa Barbara“, il personale sanitario si è ribellato alla decisione di istituire un presidio Covid-19 nella Valle del Savuto per la mancanza dei requisiti minimi di sicurezza, oltre che dell’assenza dei dispositivi di protezione, e dell’impossibilità di offrire le migliori cure ai pazienti che devono essere trattati in un certo modo. La presenza di malati Covid-19 negli ospedali periferici non è più tollerata dalla presidente della Regione Calabria, Jole Santelli che ieri in Consiglio regionale ha chiaramente bacchettato l’Asp di Cosenza di aver istituito presidi Covid-19 prima a Castrovillari e poi a Cetraro.
Tutelare la salute dei pazienti e del personale sanitario
I pazienti affetti da coronavirus dovranno essere curati negli ospedali Hub. Vale per Cosenza, per Catanzaro (più il “Mater Domini“) e per Reggio Calabria. Ma qualcuno a Cosenza fa ancora orecchie da mercante. Il caso di Bocchigliero è emblematico (LEGGI QUI L’APPROFONDIMENTO). E’ una situazione in continua evoluzione, dopo gli ultimi sei nuovi casi accertati questa mattina. Un “focolaio” che potrebbe allargarsi ad altre zone della Costa Jonica cosentina, ma ovviamente nessuno se lo augura. Proprio per questo è fondamentale avere un cronoprogramma dell’emergenza coronavirus, chiaro e preciso.
Non si può mettere a rischio la salute dei medici – 44 deceduti in tutta Itala – e del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari. Oggi in Calabria, e soprattutto a Cosenza, si può fare ancora prevenzione perché i numeri non sono alti, ma bisogna sempre prepararsi al peggio. Lo ripetiamo da giorni: è necessario trovare la soluzione più logica per tutelare il personale sanitario e i pazienti.
Rogliano, perché i Nas sono andati al “Santa Barbara”
A Rogliano, come dicevamo, tra ieri e oggi i carabinieri dei Nas hanno effettuato verifiche sull’applicazione dei protocolli previsti dalle norme, istituite dopo l’inizio dell’emergenza coronavirus. Hanno preso atto della situazione, guardando ogni dettaglio della struttura e ascoltando le lamentele dei medici che nei giorni scorsi avevano sollevato il caso alla direzione sanitaria dell’ospedale “Santa Barbara” di Rogliano.
L’Asp di Cosenza ha preso coscienza della gravità della situazione e oggi ha affrontato il problema in una riunione svoltasi all’interno del nosocomio del Savuto. Sono tutti in attesa, dunque, dell’ordinanza della Santelli che cambierà il mosaico ospedaliero dell’emergenza coronavirus. Con buona pace del commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli.