Il dubbio inizia a serpeggiare prepotente in seno alla popolazione. Fuori dai confini della città, ce ne sono pochi. Cetraro potrebbe essere al centro di una nuova escalation criminale che ha riportato indietro le lancette del tempo agli anni ’80 quando si sparava e si uccideva. Esattamente come avvenuto con Pino Corallo qualche giorno fa. Sul caso, del resto, la Dda di Catanzaro ha preso in mano il fascicolo. Ieri sera il centro tirrenico è stato invaso da una coltre di fumo nero e dall’odore acre. Il video che proponiamo in apertura di articolo lo testimonia. 

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Erano i camion di Ecologia Oggi, una dozzina circa dalle prime ricostruzioni, che bruciavano. Erano parcheggiati nell’area privata, acquisita dall’azienda di Eugenio Guarascio una decina di anni fa, vicino ad un noto ristorante della zona. Le fiamme, una volta divampate, hanno lambito anche l’attività con l’esercente che ha denunciato sui social la sua rabbia per quanto stava avvenendo.

Il sindaco Giuseppe Aieta si è insediato da una decina di giorni ed ha dovuto fronteggiare subito due emergenze: il caso del meccanico freddato all’esterno di un’officina e quello di ieri notte. Non appena l’incendio è diventato un rogo, si è recato sul posto insieme ai Carabinieri. C’erano già gli uomini dei Vigili del Fuoco che facevano il loro dovere. Il timore di essere dinanzi ad una possibile intimidazione ha invaso tutti i presenti, ma le indagini chiariranno l’origine. 

Stamattina, intanto, Cetraro si è svegliata negli anni ’80. Dal 2022 le forze dell’ordine hanno registrato due delitti a colpi d’arma da fuoco e la scomparsa nel nulla di un imprenditore. Se nello stesso elenco andrà inserito anche l’incendio ai camion di Ecologia Oggi lo diranno gli inquirenti, di sicuro è che andrebbero considerati anche gli spari contro il muro del centro di accoglienza per migranti o quando furono rubate 25 telecamere di videosorveglianza.