Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Il commissario straordinario di Cetraro, Mauro Passerotti, ha aderito alla manifestazione di interesse per la definitiva acquisizione dei beni sottratti alla mafia sul territorio comunale, tutti riconducibili al clan Muto. Si tratta di sette lotti di terreni, di notevole valore economico. La sottrazione dei beni alla ‘ndrina cetrarese è un fatto storico per tutta la Riviera dei Cedri, che chiude senza appello l’era dell’egemonia del capobastone Franco Muto. Quest’ultimo, classe 1940, sta scontando la condanna definitiva a venti anni di carcere nell’ambito dell’inchiesta Frontiera, che nel luglio del 2016, portò al suo arresto e a quello di molti famigliari.
La Conferenza di Servizi Istruttoria Organizzata
Il Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC), ha convocato il Comune di Cetraro alla “Conferenza di Servizi Istruttoria in presenza” per il giorno 13 maggio 2025 nella Prefettura di Reggio Calabria. In quella occasione, sono stati assegnati beni immobili e terreni definitivamente confiscati alla criminalità organizzata all’esito di procedimenti penali e di prevenzione, da utilizzare per finalità istituzionali, sociali o economiche.
Il lungo iter verso l’acquisizione definitiva dei beni del clan Muto
Tuttavia, l’iter vero e proprio di acquisizione è lungo e pieno di insidie. Come si legge nel documento pubblico a firma del commissario Passerotti, che sta traghettando il Municipio in attesa delle elezioni del 25 e 26 maggio prossimi, «la definitiva manifestazione di interesse all’acquisizione dei beni da parte di questo Comune appare essere subordinata alle ulteriori necessarie valutazioni e approfondimenti di carattere tecnico e urbanistico, che richiedono conseguentemente tempi congrui».
Compito non facile, considerato che alcune unità immobiliari sono carenti della documentazione progettuale e che altri immobili risultano sprovvisti di licenza o concessioni edilizie, «mentre la loro conformità urbanistica è asseverata unicamente dalle dichiarazioni rese dai proprietari originari dei beni in epoca anteriore all’anno 1967, in quanto ricadenti fuori dal perimetro urbano».
Il dissesto finanziario
C’è poi la grave situazione economica dell’ente. «Il Comune di Cetraro – si legge in ultimo nella delibera – è in stato di dissesto finanziario e, pur essendo stata approvata l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, i margini finanziari per il sostenimento di spese relative alla ri-funzionalizzazione degli immobili di cui alla presente manifestazione di interesse, appaiono esigui». Pertanto, «l’Ente si riserva, successivamente all’esito di tutte le valutazioni anzidette, di presentare formale definitiva richiesta di acquisizione».