I sospetti, dalle prime ore del mattino, si sono concentrati su di lui, Roberto Sacco, vicepresidente del consiglio comunale, persona molto conosciuta in città, finito nel chiacchiericcio che ha cominciato a vorticare intorno a una delle inchieste che promette di deflagrare come una bomba sulla città. Parliamo dell’indagine, avviata dopo una denuncia di Vitaliano De Salazar, commissario straordinario dell’ospedale dell’Annunziata, che mette sulla graticola alcuni dipendenti rei di aver gonfiato indebitamente i propri stipendi anche di 100mila euro.

Gli importi sotto la lente e il documento dell’Ao

A quanto si legge da una comunicazione interna, i sospetti ricadrebbero su cinque persone, quattro uomini e una donna, che avrebbero intascato 101.087 euro, 42.159 euro, 26.665 euro, 66.903 mila euro e 7825 euro. Secondo la carta, con una mail datata 6 settembre 2023, fu richiesto dai vertici dell’Ao alla ditta informatica, di fornire per il periodo denominato come “incriminato”, l’elenco degli utenti che avevano effettuato “transazioni manuali” su alcune buste paga attenzionate e che risalgono a uno dei nomi segnalati.

“Posizione dei dipendenti cristallizzata”

Due settimane dopo, il 20 settembre, la ditta aveva provveduto a trasmettere quanto richiesto. Dal report si evince che “gli inserimenti manuali incriminati sono stati effettuati da un solo utente”. Intanto gli uffici preposti stanno provvedendo ad adottare tutti i provvedimenti per il recupero delle somme indebitamente percepite. “Ovviamente – chiude il documento – il lavoro di approfondimento continua ,ma per ciò che concerne i suddetti dipendenti il dato si può definire cristallizzato».

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Sacco: «Nessun avviso di garanzia»

Sacco, oggi pomeriggio, ha deciso di dire la sua sui social e dalla propria pagina facebook ha scritto un post per fare chiarezza sulla sua posizione: «Buona sera, giusto per comunicazione, ad oggi e precisamente alle ore 15.17, non ho ricevuto nessun avviso di garanzia, né convocazione da parte dell’azienda, né sono a conoscenza di cosa sia successo – scrive Sacco -fatemi capire qualcosa almeno mi posso difendere».