Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Un nuovo attentato intimidatorio ha colpito la Idrogeo, impresa specializzata nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali con sede a San Marco Argentano, nel cosentino. Nei giorni scorsi proprio attraverso il nostro network la famiglia Termine, titolare dell’azienda, aveva denunciato che ignoti avevano esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro l’ingresso di un’abitazione situata nelle campagne di Fagnano Castello, utilizzata soprattutto per riunioni conviviali e in occasione delle festività natalizie.
Contestualmente qualcuno aveva tentato di penetrare nel cantiere per la costruzione di un viadotto sulla Strada delle Terme di Guardia Piemontese, dove nel mese di febbraio era stato dato alle fiamme un mezzo meccanico, con un danno di circa 400 mila euro. Adesso gli ignoti malviventi hanno alzato il tiro: sabato sera hanno forzato la recinzione di un altro cantiere che vece impegnata la Idrogeo, quello per il ripristino della galleria di Coreca, ad Amantea, lungo la Statale 18 tirrenica.
Con il volto travisato hanno aggredito e malmenato un operaio, poi soccorso da personale del 118. Incendiata pure un’auto della guardiania. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. La sequenza di atti criminali ha indotto il Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, a convocare un vertice interforze per giovedì prossimo 21 dicembre per un’analisi della questione e l’adozione di ogni misura ritenuta necessaria per garantire la sicurezza nella esecuzione dei lavori della Idrogeo e la incolumità degli imprenditori e dei loro dipendenti.
Sul mercato da circa quarant’anni, l’impresa sostiene un centinaio di famiglie, alimentando pure un notevole indotto. Ogni intimidazione è stata prontamente denunciata. Non abbiamo mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva, dicono i titolari nei quali è montato un comprensibile stato di angoscia, con la speranza che al più presto si riesca a ricostruire la dinamica della vicenda e ad assicura alla giustizia i responsabili.
Perciaccante: «La Prefettura convochi il Comitato per l’ordine e la sicurezza»
Gli imprenditori di Confindustria Cosenza si sono stretti in un caloroso abbraccio intorno al collega Giovanni Termine (in foto tra il presidente Perciaccante e il direttore Branda) la cui azienda è stata vittima di un ulteriore atto intimidatorio con danneggiamento di un mezzo consumato in maniera efferata e con evidente segno di sfida. È così che il presidente degli industriali cosentini Giovan Battista Perciaccante ha inteso aprire i lavori del Consiglio Direttivo dell’Associazione convocato per fine anno in forma allargata con la partecipazione di tutti gli imprenditori associati.

«La legalità – ha esordito il presidente Perciaccante – è un valore imprescindibile per tutta la comunità e per ciascun cittadino e rappresenta un fattore chiave per chi fa impresa, produce reddito e distribuisce ricchezza sul territorio. La forte recrudescenza criminale che siamo costretti a registrare, non lascia dormire sonni tranquilli e non consente di garantire la giusta serenità negli ambienti lavorativi e aziendali in cui operiamo. E questo non è accettabile.
Quello che serve – ha continuato il presidente di Confindustria Cosenza – è una decisa politica di contrasto alla criminalità organizzata supportata da una efficace attività di prevenzione territoriale con il coinvolgimento attivo delle forze sane della società civile ed economica, per garantire i principi della concorrenza leale e della libertà di fare impresa.
Commosso e liberatorio l’intervento di Giovanni Termine seduto al tavolo della presidenza, a fianco del presidente Perciaccante con il past presidente Fortunato Amarelli, il presidente f.f. di Ance Cosenza Giuseppe Galiano ed il direttore Rosario Branda. Dopo aver ringraziato i colleghi ed i vertici di Confindustria Cosenza per il sostegno e la solidarietà ricevuta, l’imprenditore Termine si è soffermato sulle tante intimidazioni subìte, cui hanno fatto seguito relative e puntuali denunce alle autorità competenti, ed ha avuto modo di raccontare l’ultimo accadimento evidenziando la spregiudicatezza di «malviventi che si sono presentati incappucciati nel cantiere sito nel comune di Amantea, hanno malmenato alcuni operai intenti a lavorare e prima di andare via hanno dato fuoco all’auto della vigilanza».
Nel riprendere la parola, il presidente Perciaccante ha informato i colleghi di aver inoltrato al prefetto della provincia di Cosenza una richiesta di apposita riunione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza che ha ricevuto immediato riscontro. Numerosi gli interventi degli imprenditori presenti dai quali è emerso con chiarezza di come occorra impegnarsi sempre di più per affermare il principio che «la legalità conviene. Perché non è solo una questione di civiltà ma anche di convenienza economica ed il rispetto delle regole oltre a rappresentare un valore sociale assoluto in ogni paese che possa definirsi civile, diventa un bene prezioso per le ricadute sul sistema economico».
Nel concludere i lavori, il presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante, portando a sintesi gli stimoli ed i suggerimenti emersi dalla discussione, ha preannunciato che con il collega componente il Consiglio Generale di Confindustria Natale Mazzuca si renderanno promotori di una importante iniziativa in direzione dell’affermazione della legalità che vedrà protagonisti tutti gli imprenditori calabresi.