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Questa mattina da Cosenza è arrivata una presa di posizione importante. La voce è del direttore sportivo Roberto Gemmi. «Finalmente c’è una partita che tutti i tifosi aspettano e meritano di vedere, l’occasione non dobbiamo lasciarcela sfuggire. Ma attenzione – ha detto alla Gazzetta dello Sport riferendosi al match del Ceravolo previsto il 26 novembre – non è un’occasione per Cosenza o Catanzaro, è un’occasione per la Calabria. Tutte le componenti devono capire ciò e assieme dobbiamo lavorare affinché i derby siano aperti a tutti. Questa partita può diventare lo spot migliore per la quella Calabria che ama lo spettacolo e lo sport».
La posizione fa scopa a quella già esplicitata dal ds del Catanzaro Magalini subito dopo la fine del calciomercato. Fu estremamente chiaro ai nostri microfoni sulla già paventata ipotesi che, sia al Ceravolo che al Marulla, fosse concessa ai soli possessori della Fidelity Card l’opportunità di seguire la squadra lontano dalle mura amiche. «Mi auguro che qualcuno non si inventi di lasciare i tifosi a casa, sia all’andata che al ritorno – disse -. Non togliamoci questa gioia, questa festa perché sarebbe qualcosa di poco qualificante».
Le due dirigenze si sono pertanto espresse a favore del sì incondizionato, rivendicando quello spettacolo sugli spalti che entrambe le piazze si sono conquistate a vivere grazie ai risultati ottenuti sul campo. Nei derby andati in scena nei campionati di Lega Pro le limitazioni sono state pesanti. Prima settori ospiti chiusi, poi aperti soltanto ai possessori della Tessera del tifoso, strumento che specialmente all’ombra della Sila rappresenta ancora fumo negli occhi per parte della tifoseria.
Il 26 novembre, il giorno di Catanzaro-Cosenza, derby di Calabria che torna in Serie B dopo 33 anni, la sfida catalizzerà l’attenzione non solo di tutta la regione, ma anche di migliaia di immigrati che dall’estero non vedono l’ora di gustarsi sul web e in tv la partita delle partite. Per un match del genere, non sono pochi quelli che darebbero tanto in cambio pur di battere i rivali di una vita.
Il countdown è già scattato e il punto interrogativo più grande non riguarda l’aspetto sportivo. Discutere di chi si presenterà sopra in classifica e meglio dal punto di vista atletico oggi è un aspetto secondario. Il dibattito è partito su altro: si permetterà nelle gare di andata e ritorno ad entrambe le tifoserie di poter gremire liberamente i rispettivi settori ospiti senza alcuna limitazione?