«Per Fabio lo dimostrano i risultati, sta facendo bene, ha una bella squadretta, vivace, gioca un bel calcio… Secondo me è bravo, sono contento per lui, se lo merita: con me lui si è sempre comportato bene, mi ha dato anche più di una mano. Gli auguro ogni bene». Con queste parole Piero Braglia rispondeva, nel novembre 2017, a un giornalista di Castellamare che gli chiedeva un giudizio su Fabio Caserta, all’epoca alla prima esperienza su una panchina dopo aver fatto da vice, nella stagione precedente, a un’altra vecchia conoscenza rossoblù come Gaetano Fontana.

Allievo e maestro

Fra Caserta e Braglia i rapporti sono sempre stati vivi sin da quando il tecnico grossetano, arrivato in gialloblù nel 2010, lo rimise al centro del suo centrocampo in Serie B dopo averlo tenuto fuori a inizio 2012. Furono 33 le presenze fatte registrare dall’esperto mediano in quel campionato, che i campani conclusero al sedicesimo posto con otto punti di vantaggio sul Vicenza quartultimo e retrocesso.

Una salvezza che portò in calce proprio le firme dell’allenatore e del centrocampista, legati fra loro da uno stretto rapporto che si confermò saldissimo nel 2017, quando si incrociarono al San Vito per un Cosenza-Juve Stabia terminato 1-0: erano i primi vagiti del Cosenza di Braglia che poi avrebbe vinto i playoff, fra i due ci fu un affettuoso abbraccio nel prepartita e un altro quando i due si alternarono in sala stampa.

Stima reciproca

Un rapporto, quello fra Caserta e Braglia, che in ogni intervista rilasciata da i due si è dimostrato sempre fortissimo. A margine della sconfitta patita dal Cosenza a dicembre 2019 al Menti, l’allenatore maremmano dichiarò: «Lui fu intelligente a capire che lo portavo al limite per spronarlo: era un rompiscatole da giocatore, lo è adesso da allenatore, ma soprattutto è un allenatore bravo».

L’anno successivo, vinta la Serie C col Perugia, all’emittente PrimaTivvù Caserta dichiarò: «Con l’esperienza che ha Braglia, l’Avellino disputerà un grande playoff: sarà una squadra ostica per chiunque, ma il mister dà una marcia in più». Allievo e maestro, dunque, nel segno del Cosenza. Sperando che Fabio Caserta sappia ripercorrere le orme di chi, qualche anno prima di lui, si è seduto sulla panchina del Marulla. Sebbene con un’idea di calcio differente.