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Ha innescato più di qualche polemica la decisione dell’amministrazione comunale di abbattere due arbusti di tamerice sul lungomare Colombo. Un taglio netto di due particolari piante ornamentali che già in passato era stato oggetto di dibattito. La precedente amministrazione, infatti, si era limitata a potarli, sollevando ugualmente un vespaio di contrarietà dall’opposizione. Ora i ruoli si sono invertiti, anche se il provvedimento attuato nei confronti delle piante è stato radicale.
Sulla vicenda interviene il gruppo “L’Alternativa c’è”, chiedendo trasparenza istituzionale al sindaco Cataldo Minò e alla sua Giunta. A loro, gli esponenti di minoranza chiedono se esista un provvedimento con cui è stato autorizzato l’abbattimento «ma al di là dell’atto e della sua legittimità, fatti di cui l’amministrazione Comunale è comunque tenuta a dare conto a tutti, chiediamo se era necessario un intervento così drastico sul verde pubblico e se sono state preventivamente informate le autorità competenti come ad esempio la Capitaneria di Porto. Soprattutto, chi ha eseguito il taglio delle tamerici, da noi chiamate vriche, è forse un dipendente comunale? E se sì, era stato a ciò formalmente incaricato?
A loro avviso l’abbattimento di quelle due piante non solo va a snaturare quel sito, ma provoca anche danni ecologici. «Questa specie di arbusti, infatti, è resistente alle inondazioni di acqua salmastra e sono utili sia per il consolidamento dei terreni sabbiosi che per formare barriere frangivento in aree costiere. In piena estate, inoltre, come tutto il verde urbano, svolgono un’importante funzione ombreggiante, garantendo un piacevole fresco nelle giornate più torride. Qual misteriosa e urgente ragione vi era per assecondare o addirittura autorizzare questa azione quanto meno sconsiderata?».