Il simbolico taglio del nastro certifica l’entrata in funzione del blocco operatorio dell’ospedale Ferrari. La necessità di bardarsi con camici ed altri dispositivi medici di contenimento delle infezioni è il segnale che questa volta l’inaugurazione, se ne contavano in precedenza altre due cui non era poi seguita l’effettiva entrata in funzione delle sale chirurgiche, non è soltanto una formalità. Di fatto al primo piano del nosocomio di Castrovillari gli interventi sono ripresi da un paio di settimane. Se ne contano già una quindicina, uno dei quali d’urgenza. Roberto Occhiuto ringrazia ma non si culla sugli allori: «Anche quando facciamo qualcosa di buono – ha affermato anche nella sua qualità di Commissario ad Acta – abbiamo sempre coscienza del fatto che molto altro va fatto. Passo dopo passo però, siamo impegnati nel ricostruire questo sistema sanitario che abbiamo raccolto in macerie. Giornate come queste ci danno coraggio, forza, determinazione. Sono la dimostrazione che qualche risultato lo stiamo ottenendo».

La traiettoria è quella di perseguire obiettivi mantenendo come unica bussola, quella del benessere della collettività: «È finito il tempo in cui gli ospedali, o singoli reparti, venivano istituiti in alcune zone o in alcune strutture per accontentare il politico di turno, magari referente di quella particolare area geografica» ha sottolineato presidente della Regione. Poi, con tono di rivalsa, commentando la prima fase del servizio svolto dai medici cubani negli ospedali reggini ha aggiunto: «È davvero singolare il fatto che oggi in molti mi chiedono di replicare questa esperienza anche in ospedali delle altre province, dopo essere stato sommerso dalle critiche. Colgo continuamente la soddisfazione dei pazienti per la professionalità di questo personale che, ho saputo, si è anche prodigato nel riparare delle attrezzature mediche guaste. Ascolteremo le esigenze dei commissari sanitari ed ospedalieri per capire se vi sia l’esigenza di ulteriori campagne di ingaggio. Stiamo verificando anche la possibilità di attingere medici dall’Albania. Continueremo a battere questi percorsi alternativi fino a quando non riusciremo a reclutare stabilmente, attraverso i concorsi, tutto il personale che ci serve».

Il blocco operatorio di Castrovillari era stato progettato nel 2007 e tra varie peripezie soltanto adesso è entrato pienamente in funzione. L’Asp ha superato le difficoltà strutturali e le criticità di natura giuridica in tema di autorizzazioni. È articolato in quattro sale di cui tre destinate in maniera specifica alla chirurgia generale, all’oculistica ed alla ginecologia e ostetricia. Una quarta, definita ibrida, servirà l’ortopedia quando questa specialità, attualmente chiusa per carenza di personale, potrà essere ripristinata. «Non apriamo servizi senza poterlo mantenere nel tempo – ha detto Antonello Graziano, commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria – Aprire e chiudere un reparto non ha senso. Non è etico. Queste sale operatorie sono attrezzate per la chirurgia robotica, per i grandi interventi multidisciplinari. Per il comprensorio del Pollino si tratta di una importante opportunità».

Alla cerimonia erano tra gli altri presenti il sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito, l’assessore regionale Gianluca Gallo, i consiglieri di Palazzo Campanella Ferdinando Laghi e Pasqualina Straface, numerosi amministratori locali.