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Neanche il tempo di dire: si parte, che già la Sagra del Fungo, diventa “avvelenata“. E questo perché molti commercianti di Camigliatello hanno deciso, per protesta, di tenere le saracinesche abbassate per tutta la durata dell’evento. «Una vergogna senza precedenti! – tuonano sui social -. È bene che tutti sappiano che è stato proibito ai commercianti di Camigliatello Silano di esporre e vendere i loro prodotti negli spazi antistanti i loro negozi! Decisione scandalosa ai danni di quegli stessi commercianti che sono presenti tutto l’anno sul territorio per offrire servizi ai turisti nonostante siano soggiogati dalle innumerevoli tasse e debbano combattere contro l’inefficienza di un Comune (Comune di Spezzano della Sila) che in quanto a decisioni atte a distruggere il territorio si dimostra sempre un fuoriclasse».
Mentre la macchina organizzativa è ormai partita per la 55esima edizione della sagra del Fungo, appuntamento che dagli anni Sessanta, colora le vie del corso della città silana, il clima nella cittadina montana è tutt’altra che festosa. Le polemiche dello scorso anno, relative all’organizzazione della Sagra (prezzi alle stelle, file chilometriche di ore per avere un panino, parcheggi impossibili), sembrano niente rispetto alle feroci critiche dei commercianti volte al sindaco Antonio Monaco.
«Questo è solo l’ultimo dei gesti compiuti dall’amministrazione comunale in totale spregio alla dignità di chi stenta ad andare avanti pur di non vedere andare in fumo anni e anni di sacrifici, di investimenti. Ora offrite pure i prodotti tipici silani…sul corso principale troverete: caramelle e castagne! Ben fatto anche questa volta. Complimenti a tutti!»