Tutti gli articoli di Societa
PHOTO
È stata molto partecipata e sentita la manifestazione tenutasi nei giorni scorsi a San Lucido per ricordare Silvano De Rango, già sindaco del Comune tirrenico per oltre vent’anni e figura di riferimento della politica locale. Oltre 200 persone hanno preso parte all’evento, a testimonianza dell’affetto e della stima che ancora oggi la comunità nutre nei confronti di un uomo considerato giusto, disponibile e sempre vicino ai cittadini.
La commemorazione ha voluto rendere omaggio a De Rango non solo come amministratore, ma anche come uomo di profonda integrità morale. Silvano De Rango ha guidato San Lucido con impegno e passione, affermandosi come un sindaco diligente, determinato e coerente con i valori del cattolicesimo democratico. Da giovanissimo, a soli 22 anni, fu segretario del Comitato di Liberazione Nazionale, poi della Democrazia Cristiana locale, fino ad assumere il ruolo di primo cittadino per più di due decenni. Ha anche ricoperto l’incarico di presidente della Comunità Montana dell’Appennino Paolano.
Durante la sua lunga esperienza politica, ha avuto rapporti diretti con esponenti di rilievo della DC calabrese e nazionale, tra cui i senatori Milterni e Cassiani, i parlamentari Antoniozzi, Misasi, Nucci, Buffone, Perugini, e con figure storiche come Fanfani, Moro e Piccoli. La cerimonia è stata introdotta dal sindaco di San Lucido, Cosimo De Tommaso, e coordinata dalla presidente del Consiglio comunale, Catia Filippo. Tra i relatori: Mario Amendola, Pierino Rende, Salvatore Perugini, Alfredo Antoniozzi e Gaspare Aiello, nipote di De Rango.
Presenti anche diversi amministratori del Tirreno cosentino, come Peppino Mistorni, Gianni De Seta e Paolo Naccarato. Tutti hanno ricordato l’impronta lasciata da De Rango: un amministratore capace di realizzare importanti opere pubbliche e di promuovere uno sviluppo organico e coordinato del comprensorio, già dagli anni Sessanta. Una visione moderna, contraria a ogni forma di localismo, tesa a rafforzare l’intero territorio.
Nel proprio intervento, Francesco Capocasale ha espresso un ricordo personale, sottolineando l’umanità di De Rango e la sua dedizione alla causa pubblica: “È stato un uomo capace di ascoltare, di capire e di rispondere con intelligenza e buon senso. Ha lasciato impronte indelebili nel cammino del bene comune, con una gestione saggia e concreta, sempre al servizio della comunità.” Capocasale ha accostato la figura di De Rango a quella del “sindaco santo” Giorgio La Pira, per la sua capacità di interpretare la politica come servizio disinteressato e ispirato all’etica.
“Era, come diceva Giuseppe Dossetti, una sentinella in attesa dell’aurora: impegnato nella costruzione della città dell’uomo, attento al progresso del Mezzogiorno a partire dagli enti locali, vicino ai più deboli, agli ultimi e alle categorie più fragili.” Pur da laico, De Rango mantenne rapporti costanti con i parroci del paese, Don Peppino Andreoli e Don Peppino Bilotti, ritenendo la fede una guida importante per un’amministrazione giusta e imparziale.” “L’esperienza umana e politica di Silvano De Rango – ha concluso Capocasale – rappresenta una lezione di vita e una testimonianza attuale. In un momento in cui la politica rischia di perdere il suo senso più autentico, è fondamentale recuperare figure come la sua, per ispirare le giovani generazioni e ricostruire un legame forte tra cittadini e istituzioni.”