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Risalendo lungo la Statale 106, attraversando i paesi dell’Alto Ionio verso il confine con la Basilicata, si apre qui una strada, fiume d’asfalto che scorre lungo il letto di quello che fiume lo è davvero.
È la 481 della Valle del Ferro: attraversa, infatti, la valle che proprio da quel fiume prende il nome. Lo sguardo vi scivola sopra finché non viene rapito dall’alto, dalla sommità di una rupe su cui sorge un castello, e attorno al castello un intero paese. È Oriolo.
Oggi conta circa 2. 000 abitanti, ma negli anni Trenta del secolo scorso arrivò ad averne 5. 000, diventando uno dei centri più popolosi dell’Alto Ionio.
È imponenza e semplicità, maestosa e silente come il suo castello, minuta e operosa come i negozietti e le botteghe che si dipanano lungo la via che si inerpica sul versante opposto. Il bar, l’emporio, l’alimentari. È un posto al confine. Della Calabria e del tempo.