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Se un insegnante si trova in isolamento fiduciario o in quarantena, causa positività di alunni o studenti, «le prestazioni lavorative dei docenti si sostanziano nelle attività di didattica digitale integrata per garantire la realizzazione in concreto del diritto all’istruzione».
E’ quanto si legge, in una circolare il capo dipartimento del ministero dell’Istruzione precisando che «nei casi di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il lavoratore, che non si trovi comunque nella condizione di malattia certificata, svolge la propria attività in modalità agile».
Inoltre, l’INPS, evidenzia che «lo stato di quarantena “non configura un’incapacità temporanea al lavoro per una patologia in fase acuta tale da impedire in assoluto lo svolgimento dell’attività lavorativa”. Ne deriva che, “fino all’eventuale manifestarsi dei sintomi della malattia, benché il periodo di quarantena sia equiparato, come si è visto, al ricovero ospedaliero, il lavoratore non è da ritenersi incapace temporaneamente al lavoro ed è dunque in grado di espletare la propria attività professionale in forme diverse».