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Un viaggio all’improvviso, un sogno grande quanto l’oceano e una buona dose di coraggio. Sono alcuni degli ingredienti della storia di successo di due figli del sud, Roberto Scaravilli, 32 anni, di origini calabresi, e Federica Fortunato, pugliese di un anno più giovane. Insieme, qualche anno fa, hanno deciso di volare a New York e, dopo anni di gavetta ed esperienza sul campo, hanno conquistato vette altissime, ognuno nel proprio settore. Lui lavora come video editor, lei è direttrice della fotografia e, ad oggi, sono considerati delle vere e proprie eccellenze. Le grandi produzioni Usa fanno a gara per servirsi del loro talento.
Star in America
Partiti dal sud Italia con una valigia piena di speranza ma nessuna certezza, si sono stabiliti a lungo in America, dove, in poco tempo, e con le loro sole forze, hanno raggiunto livelli professionali degni di nota. Traguardi che, magari, in Italia, sarebbero ancora lontani, e sottopagati. Lui lavora a documentari importanti, uno su tutti “Between the Battlegrounds” per Pubg Mobile, società del colosso cinese Tencent, e “ICAHN: The Restless Billionaire” per la piattaforma streaming americana HBO, lei conquista marchi come Levi’s e Crocs, tanto per fare un esempio, lavorando fianco a fianco di stelle della Nba come Julius Randle ed Evan Fournier. Oggi Federica e Roberto vivono tra l’Italia e l’America e sperano che anche il loro Paese, un giorno, possa riuscire a premiare il talento e il merito, come accade a 10mila chilometri da casa.
Chi sono Federica e Roberto
Roberto Scaravilli ha un laurea in Filosofia, sua madre è un medico originario di Acri, nel Cosentino, mentre suo padre è ingegnere assicurativo, con una lunga esperienza professionale a New York. Fino al primo liceo ha vissuto in provincia di Roma, poi si è trasferito nella Capitale, dove ha cominciato ad avvicinarsi al mondo del teatro, rimanendone affascinato. Poi si è approcciato alla recitazione, approdando finanche al Teatro Nazionale di Roma. Proprio questa passione, dopo gli studi, l’ha portato a New York, dove ha frequentato un altro corso di Teatro alla prestigiosa New York Film Academy. Ritornato in Italia, decide di scendere dal palcoscenico e destreggiarsi come montatore video, imparando da autodidatta gli strumenti del mestiere. Su suggerimento della madre è tornato all’università, iscrivendosi a un master in video editing alla Sapienza. Ed è qui che ha conosciuto Federica, giovane barese con una laurea in tasca in Lingue Orientali, un master in Fotografia e una lunga esperienza all’estero, tra cui Shanghai e Bruxelles. Tra i due c’è subito alchimia e, poche settimane dopo, lui le propone una vacanza in America, dove vive il fratello, nel frattempo diventato avvocato a Manhattan.
L’inizio di tutto
Il loro talento funziona, insieme creano piccoli, grandi capolavori. Chiedono aiuto ai loro genitori e creano una società di produzione, Their Studio, per richiedere il visto come investitori. Il loro progetto va in porto e gli consente di rimanere negli Usa per cinque anni, un periodo importantissimo in cui i due si dedicano totalmente alle loro attività professionali e fanno molta gavetta. Il punto di svolta professionale arriva, però, in modo piuttosto inaspettato. Federica comincia a rispondere ad alcuni annunci comparsi sui gruppi Facebook, che, a differenza dell’Italia, sono utilizzati come strumento di lavoro anche dalle grandi produzioni. Federica e Roberto “mostrano i muscoli”, eseguono i lavori commissionati e il risultato è strabiliante. Negli ambienti cominciano a circolare i loro nomi e le case di produzione fanno a gara per contenderseli. Da quel momento, la loro carriera decolla.
Il sogno americano e il cuore italiano
Oggi Federica e Roberto fanno la spola tra gli Usa e l’Italia, lavorano per grandi case di produzione e, nonostante la giovane età, oltreoceano i loro nomi sono già sinonimo di garanzia di qualità. Amano il loro Paese ma riconoscono all’America la straordinaria capacità di sostenere i giovani e i loro sogni. Lì, dicono, c’è una maggiore professionalità e la qualità viene sempre premiata. Se hai talento e voglia di lavorare, ti si apre ogni porta, non ha importanza chi tu sia o da dove venga. E non c’è, come in Italia, il mito del posto fisso. «Anzi – precisano -, se lavori per più di tre, quattro anni per una stessa azienda è strano. C’è l’idea del ricambio continuo, perché vuoi crescere e ne hai la possibilità». Uniche due pecche: alto costo della vita e richiamo fortissimo della propria terra. Per questo Federica e Roberto hanno scelto di non recidere il legame con le origini e tornare, di tanto in tanto, nel bel Belpaese, pur continuando a lavorare per i brand Usa. Perché, nonostante tutto, essere italiani rimane sempre motivo di grande orgoglio.