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Il commercio a Corigliano rischia di scomparire lentamente, tra l’indifferenza delle istituzioni e il silenzio assordante della politica locale. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è Enzo Natozza, presidente dell’associazione commercianti, che da due anni denuncia una situazione in caduta libera. «Ogni giorno che passa è un passo verso il fallimento», afferma.
«Il sindaco era venuto da noi parlando di confronto e collaborazione, ma di fatti non ne abbiamo visti. Se non ci si siede a un tavolo a discutere misure concrete, si spegnerà anche l’ultima luce». La crisi non è solo economica, ma sociale. Secondo Natozza, le famiglie non riescono più a sostenere le spese: «I primi giorni del mese c’è un minimo movimento, poi cala tutto. Aumenti ingestibili La gente non ha risorse. Perfino gli anziani ci dicono che devono aiutare figli e nipoti. Luce e gas sono aumentati, e il potere d’acquisto è crollato».
Tra le proposte, il presidente suggerisce misure di rilancio legate al recupero del centro storico: «Acquistare abitazioni abbandonate, ristrutturarle e darle a giovani coppie. Così si riportano persone, si crea vita e movimento. Serve una visione concreta, fatta di scelte operative». I dati parlano chiaro: «Gli incassi sono scesi del 20% e continueranno a calare. La crisi globale ha colpito anche qui. Senza azioni condivise, l’agonia continuerà». Anche l’approvvigionamento della merce è diventato un problema: «Dopo il Covid sono rimasti solo due grossisti in tutta la provincia. Noi piccoli non possiamo competere con le grandi catene. Abbiamo scaffali vuoti e sempre meno margine di manovra». Natozza ribadisce l’urgenza di atti concreti: «Non possiamo più aspettare. Se il sindaco ci ascoltasse, chiederei solo una cosa: mettersi al tavolo, insieme, per trovare una via d’uscita reale. Altrimenti sarà troppo tardi».