Quella di domenica per l’Arcomagno è stata un’altra giornata da incorniciare. In linea con il trend di inizio luglio, il sito naturalistico tra i più conosciuti al mondo è stato visitato da centinaia e centinaia di utenti, giunti da ogni dove per un bagno di pochi minuti nelle acque cristalline della spiaggetta di località Marinella. In mattinata, il sindaco di San Nicola ArcellaEugenio Madeo, è andato personalmente a sincerarsi che tutto stesse andando per il meglio.

Da tempo, infatti, il primo cittadino, insieme all’intera amministrazione comunale, alla Pro Loco e alle associazioni ambientaliste, sta mettendo in atto tutte le azioni possibili per proteggere il sito dall’assalto incontrollato dei turisti e il deturpamento del luogo. Per mettere il freno a tali fenomeni, si è deciso di contingentare gli ingressi e far pagare un piccolo contributo ai visitatori. Il prezzo del biglietto per gli adulti è di 3 euro; i bambini, invece, pagano la metà. Pugno duro delle autorità anche in spiaggia, dove hanno previsto la presenza di un addetto alla sicurezza incaricato di vigilare sui turisti in visita e assicurarsi che non si verifichino ingressi via mare, né a nuoto né mediante imbarcazioni.

Gestori soddisfatti, ma che fatica

Quest’anno la gestione degli ingressi è affidata alla Pro Loco della presidente Cristina Avallone, che ieri ha commentato: «Siamo soddisfatti sia in termini numerici che in termini di reazioni positive dei visitatori». Stando ai numeri ufficiali, da inizio luglio sarebbero già migliaia i curiosi venuti da ogni angolo del mondo per ammirare la bellezza dell’Arcomagno, diventato con il tempo il luogo simbolo della Calabria. Ma la gestione non è tutta rose e fiori. «Le difficoltà ci sono – spiega la Avallone – perché far capire agli avventori del sito che da qualche anno a questa parte le cose sono cambiate è complicato. Lo è anche gestire il traffico via mare, sia per chi arriva a nuoto che con le imbarcazioni, perché capisco che in passato si è sempre fatto».

I rischi e i pericoli

Far rispettare le nuove regole non è l’unica spina nel fianco dei gestori del sito. Arrivare fino all’Arcomagno non è una semplice passeggiata e lungo il sentiero si nascondono pericoli e insidie. Dapprima si percorre una lunga scalinata che conduce in cima, su cui sono disseminati diversi cartelli che avvisano della possibile caduta dei massi. Poi si accede a un sentiero sterrato, che si fa via via scosceso. In alcuni punti vi sono dei grossi massi, che rendono il passaggio scivoloso e difficile. Prima che il sentiero si restringa al punto da costringere i passanti a proseguire uno per volta, c’è un breve tratto recintato solo da una staccionata di legno, da cui si scorge uno strapiombo franoso. Di recente, poi, si è registrata la caduta dei massi anche in acqua, proprio in uno dei punti in cui turisti solitamente fanno il bagno. Fortunatamente, in quel momento non c’era nessuno.

I progetti di potenziamento e messa in sicurezza

A conti fatti, all’Arcomagno di San Nicola Arcella c’è ancora tanto da lavorare per renderlo un posto migliore e, soprattutto, sicuro. Questi ed altri temi sono certamente al vaglio di chi sta lavorando duramente per continuare ad offrire un buon servizio turistico, nonostante tutto. I soldi incassati, infatti, saranno completamente reinvestiti per il potenziamento del sito.

«Noi avevamo già un po’ di progetti prima ancora di cominciare – spiega la presidente Avallone -, ma non ci aspettavamo questi numeri. Alla luce dei nuovi dati stiamo proiettando i nostri obiettivi verso qualcosa di più grande, non soltanto per la promozione turistica dell’Arcomagno ma di tutta San Nicola Arcella. Per avere idee più chiare – conclude – dovremo aspettare settembre, quando ci sarà il rendiconto ufficiale. Solo allora potremo decidere come investire effettivamente il denaro».