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Il gruppo Pro Conservazione Altare ligneo di Camigliatello Silano, formatosi lo scorso giugno 2023, con una raccolta firma di oltre 300 persone, ha vissuto momenti di profonda delusione e grande amarezza riguardo alla ormai definitiva rimozione dell’altare ligneo. Per i fedeli don Raffaele è stato «un muro di gomma», nonostante gli sforzi incessanti, le preghiere e le migliaia di email inviate al Vescovo. La richiesta di mantenerlo in chiesa è stata definitivamente respinta.
«Sin dall’inizio – si legge in una loro nota – ci siamo uniti per esprimere il nostro profondo attaccamento a questo altare, simbolo identitario di fede. Abbiamo proposto di farci carico delle spese di restauro, a condizione che questo restasse al suo posto, un’offerta fatta per conservare una parte importante della nostra storia religiosa. Purtroppo, anche questa proposta è stata respinta. Preso atto, che i lavori sono andati avanti senza tener conto del dissenso e con modalità alquanto discutibili in fatto di correttezza e lealtà (principi che dovrebbero essere insegnati a noi fedeli proprio da chi ha dedicato la propria vita alla missione sacerdotale) abbiamo dovuto accettare o meglio subire tale imposizione».
Il gruppo Pro Conservazione Altare ligneo di Camigliatello Silano fa sapere che «è stato quindi richiesto un incontro con il Vicario del Vescovo ed il parroco, con la speranza di giungere ad una mediazione. In quella sede è stato proposto che l’altare restasse in chiesa, anche se con una diversa collocazione, ma ancora una volta la risposta è stata respinta. L’incontro è stato una “farsa”, una “messa in scena” un “insulto” all’intelligenza delle persone, le decisioni erano già stata prese. Dopo tante preghiere, tutto ciò che è stato concesso, è l’impegno da parte del parroco di un immediato restauro dell’altare che oggi è depositato nel magazzino della parrocchia».
«Ci è stato anche garantito – prosegue il documento a firma dei fedeli delusi – che l’altare sarà presto posizionato in un locale adiacente alla chiesa, dove occasionalmente si celebrerà messa. Sebbene questa soluzione non sia quella che avevamo sperato, confidiamo che almeno questo impegno assunto dal parroco dinanzi al Vicario non venga disatteso, ovvero che l’altare sia immediatamente restaurato e che possa continuare a essere ammirato dai fedeli e dai tanti turisti che affollano la località silana, anche se in una sede diversa. Rimane una profonda ferita nella comunità difficile da rimarginare, provocata da chi verrà ricordato come il Demolitore della nostra identità! Continueremo a pregare affinché in futuro le nostre voci e le nostre preghiere possano essere ascoltate con maggiore sensibilità. L’altare ligneo anche se non più al centro della nostra chiesa, resterà sempre al centro dei nostri cuori».