Palazzi bianchi in mezzo a spazi verdi. A due passi dal centro della movida rendese vive da oltre quarant’anni un quartiere popolare che, negli ultimi tempi, ha fatto spesso bella mostra di sé per le ragioni migliori. Un quartiere che vive di condivisione, spazi comuni, possibilità di interazioni costanti. Villaggio Europa, a Rende, ha una propria identità fatta di comunione e comunità. Due parole con un significato ben preciso, come spiega la presidente Roberta Paciola. «Viviamo qui da quarant’anni – spiega – e in questo parco, che una volta era un semplice spazio verde, è bastata un’altalena per creare uno spazio comune». Ed è stato solo l’inizio. «In poco tempo e con l’aiuto degli abitanti che pagano un contributo di cinque euro riusciamo ogni anno a comprare nuovi giochi e a garantire divertimento gratuito».

Per i più piccoli, un parco giochi fatto di altalene, scivoli e alberi da frutto, ognuno piantato per il compleanno dei bambini. Poco più in là i campi da calcetto, da poco restaurati, diventano il cuore pulsante per i ragazzi che, da quando sono iniziate le belle giornate, non fanno altro che rincorrere un pallone sotto lo sguardo attento dei genitori. «Per un padre – ci dice Luigi, che ha due figli – o per una madre è un sollievo sapere che il proprio figlio sta giocando a due passi da casa, in serenità, in comunità».

Villaggio Europa fra spazi comuni e lavoro di squadra

Un’altra passeggiata e ci ritroviamo all’interno dell’ennesimo spazio comune. Qui i bambini studiano, accompagnati dai ragazzi del servizio civile. Qui si tiene un doposcuola completamente gratuito. Grazie all’impegno della collettività, si cerca in ogni modo di non lasciare nessuno indietro. Rossella Le Piane, presidente della “Casa dei diritti sociali”, spiega. «In questa sede si alternano diverse associazioni. Qui si fa dopo scuola completamente gratuito grazie ai ragazzi del servizio civile, qui si organizzano eventi culturali. Qui chiunque ha voglia di fare un incontro può portarlo all’attenzione dell’assemblea per promuovere iniziative culturali o ludiche».

Una realtà composta da 800 famiglie, oltre duemila persone, in cui vige una sola regola: condivisione. Il tutto grazie al regolamento degli ambienti comuni, come spiega Stefano Ammirato: «Noi abbiamo portato qualche anno fa questo regolamento al Comune. In buona sostanza, significa avere la capacità di tenere tutti a questi spazi. Sono spazi comuni e comunitari». L’esperimento di Villaggio Europa funziona. Fra bambini che giocano, iniziative culturali, famiglie che organizzano eventi di comunità. Una realtà che sembra venire da un tempo diverso ma calata nel 2025.