Il 22 maggio 2025, a Roma, si è spento il professore emerito Giancarlo Susinno, figura centrale della fisica subnucleare italiana e riferimento per generazioni di scienziati. Con la sua scomparsa, il mondo accademico internazionale perde non solo un pioniere della fisica delle alte energie, ma anche un intellettuale libero, un educatore appassionato e un uomo profondamente legato all’Unical.

Nei mesi precedenti alla sua scomparsa, il professor Susinno aveva iniziato a confrontarsi con colleghi e collaboratori sull’organizzazione di un grande convegno internazionale sull’importanza della fisica fondamentale agli acceleratori multi-TeV, previsto per l’anno accademico 2025-2026. L’obiettivo era chiaro: ribadire e rafforzare la centralità dell’Università della Calabria nel panorama mondiale della ricerca subnucleare, e soprattutto rilanciare l’impegno dell’ateneo calabrese all’interno dei grandi contesti scientifici internazionali, a partire dal CERN di Ginevra, simbolo della cooperazione intergovernativa europea nella fisica delle particelle.

Un progetto che oggi acquista ancora più valore: il convegno, attualmente in fase di organizzazione, vedrà la partecipazione di rappresentanti dell’INFN, del CERN, dell’UNICAL e di tanti amici e colleghi che hanno avuto il privilegio di collaborare con lui. Sarà un’occasione per ricordarne il lascito e soprattutto per dare nuova linfa al lungo e faticoso cammino di integrazione scientifica internazionale che Susinno ha costruito, pezzo dopo pezzo e con enormi sacrifici, nel corso di quasi quarant’anni.

«La scomparsa del professore Giancarlo Susinno – scrivono in una lettera i docenti Unical Anna Mastroberardino (deputy team leader del gruppo ATLAS di Cosenza) e Marco Schioppa (team leader del gruppo ATLAS di Cosenza) – lascia un vuoto profondo nel panorama internazionale della fisica delle alte energie e nella comunità accademica mondiale. Professore emerito dell’Università della Calabria, Susinno è stato un pioniere della fisica subnucleare, un educatore appassionato e un intellettuale libero, che ha saputo coniugare rigore scientifico e impegno civile.

Un pioniere della fisica italiana Dopo aver conseguito la laurea in Fisica alla Sapienza di Roma e aver lavorato per molti anni al Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare presso i Laboratori Nazionali di Frascati, Susinno si trasferì al CERN di Ginevra, dove collaborò con Antonino Zichichi dal 1980 al 1994. In questo periodo partecipò a importanti esperimenti di fisica delle alte energie, tra cui ZEUS, presso l’acceleratore elettrone-protone di DESY ad Amburgo, e ATLAS, al Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra.

Nel 1987 giunse all’Università della Calabria, dove, con grande lungimiranza, fondò il gruppo collegato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, inserendo l’ateneo calabrese al centro della ricerca internazionale. Sotto la sua guida, l’Unical contribuì in maniera significativa all’esperimento ATLAS, culminato nella celebre scoperta del bosone di Higgs. Fu così che si aprirono per l’ateneo e la Calabria opportunità di relazioni scientifiche internazionali fino ad allora impensabili. Nel 1991 Susinno fu eletto preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, incarico che mantenne fino al 1994. Durante il suo mandato, organizzò una conferenza di rilievo sul ruolo della scienza nelle collaborazioni internazionali su larga scala, coinvolgendo il professore Zichichi, con cui mantenne sempre uno stretto rapporto personale e professionale. Riconoscimenti e impegno civile Il contributo scientifico di Susinno, insieme al suo ruolo chiave nello sviluppo e nel progresso della Calabria, è stato riconosciuto attraverso numerosi premi.

Nel 2010 gli fu conferito il prestigioso Premio Siberene, primo fisico a riceverlo, in passato assegnato a personalità del calibro di Rosario Villari, Mimmo Rotella, Nicola Calipari e Salvatore Settis. Nel 2019 gli fu inoltre dedicata la targa della “Via dei Giusti”, insieme all’editore Vincenzo Ursini e al magistrato e storico Francesco Tassone, durante la quarta edizione del Murales Art Contest di Capo Vaticano, riconoscimento attribuito a chi ha dato lustro alla Calabria attraverso il proprio operato culturale e scientifico. Una mente libera e visionaria Susinno fu molto più di un fisico di prestigio internazionale: egli riuscì a interpretare e anticipare i grandi temi contemporanei, intrecciando la ricerca scientifica con l’attenzione alle nuove tecnologie emergenti quali intelligenza artificiale, big data e blockchain.

Nelle sue prefazioni ai libri Liberi fino a quando? (2020) e Geopolitica, conflitti, pandemia e cyberspazio (2022) di Giancarlo Elia Valori, esplorò lucidamente le sfide poste da queste tecnologie, delineando chiaramente i rischi e le opportunità connessi all’innovazione tecnologica, al potere e alle libertà individuali. Membro attivo del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione di Studi Internazionali e Geopolitica, polo culturale internazionale al servizio della pace dei popoli, contribuì alla fondazione del Laboratorio di Studi su Cyberspazio e Intelligenza Artificiale, testimoniando una costante sensibilità verso le implicazioni etiche, sociali e geopolitiche delle nuove tecnologie.

Il suo impegno civile culminò con il contributo determinante alla recente creazione del primo Osservatorio Nazionale sulla criminalità basato sull’intelligenza artificiale nella Regione Lazio, uno strumento innovativo per l’analisi e la prevenzione del crimine. L’eredità di un maestro In un contesto caratterizzato da un diffuso conformismo culturale, che spesso limita lo spazio per i talenti liberi, Susinno si distinse per lealtà, libertà intellettuale e indipendenza di pensiero.

Mai tentato da un’espansione personalistica, fu sempre attento ai contenuti e alle competenze, lasciando con generosità spazio alle nuove idee e alle nuove generazioni. Il suo amore viscerale per la Calabria, a cui dedicò anni di passione e sacrificio, gli permise di guardare oltre le fragilità e contraddizioni di questa terra, riconoscendone e valorizzandone la bellezza con convinzione e rispetto. Chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui ne ricorda la profonda capacità di ascolto, la lucidità intellettuale e una dedizione fuori dal comune. Il suo motto, “butta il cuore oltre l’ostacolo”, maturato dalla sua esperienza giovanile professionale nell’ippica, ha ispirato molti tra noi a non fermarsi davanti alle difficoltà allorché si costruisce il nuovo. Negli ultimi anni della sua carriera, incoraggiò e sostenne fortemente lo studio delle applicazioni della fisica nucleare e subnucleare per affrontare problemi ambientali, in particolare la grave contaminazione territoriale in Calabria, riaffermando il valore sociale e civile della ricerca scientifica. Di origini illustri e prestigiose, visse con autentica umiltà e discrezione il proprio patrimonio culturale e personale, mai ostentato, ma anzi trasformato in motore di un percorso scientifico e intellettuale autonomo di altissimo livello. Giancarlo Susinno lascia così un’eredità preziosa di genialità, pensiero libero, passione per la conoscenza e impegno per il bene comune. Il suo esempio continuerà a illuminare le future generazioni di scienziati e cittadini».