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Ieri, insieme agli O.S.S. idonei, l’USB di Cosenza ha tenuto un nuovo presidio presso l’Azienda Sanitaria Provinciale. Lo stesso si è concluso con un confronto approfondito alla presenza del Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, il direttore amministrativo e l’avvocato Crisci. L’Unione Sindacale di Base, insieme ad una rappresentanza degli O.S.S. idonei della graduatoria a tempo determinato, ha ribadito la necessità di non lasciare indietro nessuno e l’urgenza di sanare le criticità all’interno degli ospedali provinciali.
«Attraverso la nostra “mappatura” – afferma il sindacato – abbiamo appurato che l’Asp di Cosenza potrebbe (e dovrebbe) procedere con circa 18 incarichi a tempo determinato così come, attraverso una chiamata l interaziendale, almeno 13 O.S.S. dovrebbero essere assunti dall’Azienda Ospedaliera Annunziata. Auspichiamo che rispetto al cambio di passo recentemente dimostrato al riguardo, la classe politica regionale e i dirigenti di settore continuino a vigilare sull’Asp dii Cosenza e non solo in merito allo scorrimento della graduatoria, ma anche sul necessario reintegro dei quattro O.S.S. ingiustamente cessati, seppur in mancanza di nuove risorse».
«Su questo punto – prosegue USB Cosenza la direzione amministrativa ha interposto resistenze prontamente argomentate dalla parte sindacale. Al contempo, considerati i vincoli del tetto di spesa, l’efficacia dell’attuale graduatoria e il principio del buon andamento della pubblica amministrazione, durante l’incontro è stato fortemente richiesto un atto formale a revoca del nuovo avviso pubblico per operatori socio-sanitari. A seguito dei palesi e gravi vizi riscontrati nella sua indizione e, soprattutto, nella rettifica riparatoria del febbraio 2025, l’USB attraverso istanza formale ha illustrato le criticità e richiesto alla direzione generale di annullare d’ufficio la procedura, in regime di autotutela».
Una procedura concorsuale distante anni luce dai dettami legislativi in materia e che non contempla i titoli di carriera. Il rischio è che si configuri l’ennesima guerra tra poveri e un danno per la meritocrazia e l’equità. Al riguardo, l’Asp di Cosenza ha mosso un piccolo passo comunicandone la sospensione ma in assenza di deliberazioni ufficiali. «Un’apertura non ancora sufficiente rispetto ad un’illegittimità oggettiva. Altro piccolo passo è lo sblocco delle chiamate, tuttavia ancora incerto rispetto al margine reale di cui dispone l’Asp. Lo ribadiamo alla popolazione calabrese e a tutti gli attori istituzionali coinvolti: questa è una battaglia di civiltà, per i diritti sociali di tutti e tutte. Non indietreggeremo».