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«Non vorrei ci si trovasse difronte ad un ulteriore prova di annuncite». Lo afferma il sindaco Franz Caruso, commentando così le novità ufficializzate da Roberto Occhiuto sul nuovo ospedale di Cosenza, i cui lavori, ha garantito il governatore, cominceranno alla fine del 2025. «Spero solo che non sia uno dei soliti annunci a cui il presidente della Regione ormai ha abituato i calabresi. Un annuncio di sola propaganda e senza fatti reali. Infatti, cautela e diffidenza sono imposte per le stesse parole con cui Occhiuto ha annunciato stamani l’allocazione e i tempi di avvio dei lavori della nuova opera. E poi, egli stesso ha dichiarato che lo studio di fattibilità tecnico-scientifico è ancora in itinere. Dopo che la Regione ha speso quasi un milione di euro per due studi di fattibilità, di cui il primo aveva indicato il sito di Vaglio Lise, è lui a stabilire, senza neanche aspettare l’esito del nuovo studio, che l’ospedale si debba costruire ad Arcavacata».
Secondo Franz Caruso, «sarebbe doveroso che venissero illustrate le ragioni di una scelta diversa da quella programmata precedentemente dalla stessa Regione e indicata dal Consiglio comunale di Cosenza. E comunque, per quanto ci riguarda nonostante il Tribunale Amministrativo Regionale abbia riconosciuto il diritto del Comune di Cosenza a partecipare al processo formativo per l’individuazione di dove far sorgere il nuovo ospedale, che di fatto ci legittima ad impugnare una diversa allocazione dal sito di Vaglio Lise, ribadiamo che la priorità è la garanzia della certezza che il nuovo ospedale si faccia per davvero».
Riguardo alla decisione di realizzare il nuovo ospedale nei pressi dell’Università, secondo Caruso è una scelta «in netta contraddizione con il definanziamento che Occhiuto ha operato della realizzazione della metropolitana leggera. Mi pare a questo punto inevitabile che si provveda tempestivamente e contestualmente a garantire un investimento finalizzato alla immediata realizzazione di un collegamento stabile veloce tra l’università e il centro storico di Cosenza».