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«Al mio presidente vorrei finalmente porre due domande a cui dovrebbe dare una risposta. Siamo riusciti a ridurre le liste d’attesa? Siamo riusciti a ridurre l’emigrazione sanitaria che ha un costo enorme per i calabresi e per le famiglie perché andarsi a curare fuori diventa un costo sociale?»
Sono tutt’altro che domande retoriche quelle che pone il presidente nazionale della Federazione dei medici territoriali (Fmt), Francesco Esposito. A margine di una riflessione sul nuovo pacchetto di misure introdotte dal Governo per limitare il fenomeno della violenza in corsia, si concede anche una breve incursione sullo stato dell’arte della sanità calabrese.
«L’anno scorso 450 medici calabresi sono andati via dal nostro sistema sanitario regionale. Che senso ha far venire 300 cubani, quando ci perdiamo 450 medici calabresi? » si domanda ancora Esposito. La stima è stata realizzata dal sindacato Anaao Assomed incrociando i dati di iscrizione e cancellazione dagli ordini professionali con le dimissioni dei camici bianchi dalle aziende sanitarie e provinciali. Il risultato è di circa 450 medici che l’anno scorso hanno abbandonato le corsie ospedaliere e le postazioni territoriali evidentemente in cerca di miglior fortuna in altre regioni.