Negli ospedali di Rossano e Cariati nasce un ambulatorio mirato alla diagnosi, cura e prevenzione dell’osteoporosi. Il modello organizzativo pone la necessità di creare sinergia tra ospedale e territorio per favorire l’identificazione precoce della malattia, migliorare l’iter e la gestione appropriata della prima frattura da fragilità, oltre a promuovere un miglior collegamento tra ospedale – per quei pazienti già operati nell’unità operativa complessa di Ortopedia del Giannettasio – e il vasto territorio di Corigliano-Rossano e Cariati.

Il paziente può accedere all’ambulatorio di osteoporosi con ricetta del proprio medico curante come visita fisiatrica per osteoporosi, rivolgersi agli sportelli Cup e prenotare la visita, che sarà erogata dalla dottoressa Punzo, nei giovedì alternati tra il poliambulatorio di Rossano e Cariati.

 «Nell’edizione 2023 del Piano esiti nazionali, sviluppata sui dati di attività 2022, la Regione Calabria pone dati allarmanti riguardo alle fratture del collo del femore – spiega Arturo Celestino, primario di ortopedia e traumatologia dell’ospedale Giannettasio di Corigliano Rossano – sia nel volume di ricoveri e sia negli Interventi per frattura, ma il dato che preoccupa ancor di più è quello che riguarda la Provincia di Cosenza. Questi dati ci fanno riflettere su quanto sia importante ed urgente prevenire. Per questi motivi ho voluto istituire un ambulatorio dedicato alla osteoporosi a Rossano e Cariati, con un rapporto di coordinamento e collaborazione con la dottoressa Maria Punzo, fisiatra territoriale, figura professionale certificata e registrata nell’elenco dei medici professionisti come “Medico esperto nella gestione medica del paziente con malattie del metabolismo minerale ed osseo”, coadiuvato e supportato nella realizzazione di tale progetto dalla governance aziendale, dal direttore generale dell’Asp di Cosenza, Graziano, e dal direttore del Distretto Jonio Sud Fraia».

I dati in provincia di Cosenza

«Partiamo da alcuni dati della Asp di Cosenza: su una popolazione di 670mila abitanti oggi contiamo 163mila anziani, anzi ultrasessantacinquenni, cioè il 24% della popolazione stessa. L’osteoporosi, malattia ad eziopatogenesi multifattoriale caratterizzata da alterazioni della microarchitettura del tessuto osseo e compromissione della resistenza dell’osso, predispone ad un aumentato rischio di fratture spontanee o indotte da minimi traumi (fratture da fragilità) e interessa milioni di persone nel mondo. Le fratture da fragilità del collo femore (da osteoporosi) nell’anziano over 65 anni – spiega ancora Celestino – rappresentano la seconda causa di morte. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha più volte richiamato l’attenzione sull’osteoporosi e, soprattutto, sulle fratture da fragilità che, per il loro crescente numero, costituiscono un’importante sfida per i sistemi sanitari dei Paesi occidentali in termini di disabilità e di costi sociali ed economici, in aumento parallelo a quello dell’aspettativa media di vita della popolazione. Nel nostro Paese l’osteoporosi è diffusa in tutte le Regioni, anche per effetto del progressivo invecchiamento della popolazione, e incide profondamente sullo stato di salute e di benessere delle persone affette, specie se complicata dalle fratture, che peggiorano la qualità di vita e spesso ne riducono la durata. Le fratture da osteoporosi aumentano il rischio di mortalità e riducono il grado di autosufficienza fino ai ricoveri in istituti per i pazienti con fratture da fragilità, che sembra riguardare circa il 20% dei casi».

«Da questi dati scaturisce l’importanza di intervenire con politiche e interventi mirati – conclude il primario del reparto di ortopedia e traumatologia dello spoke di Corigliano Rossano – come si propone di fare un ambulatorio mirato alla diagnosi, cura e prevenzione dell’ossteoporosi a Corigliano-Rossano e Cariati con un modello organizzativo che pone la necessità a creare sinergia tra ospedale e territorio per favorire la prevenzione e/o l’identificazione precoce della malattia».