Da settembre, nelle scuole medie e superiori calabresi debutterà la figura dello psicologo scolastico. Ad annunciarlo sui social il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto che ha realizzato un video rivolto soprattutto ai ragazzi: «Lavoriamo a questo progetto da tre anni, ma negli ultimi mesi abbiamo accelerato, investendo nove milioni di euro di risorse comunitarie. Siamo la prima Regione d’Italia ad avviare questo progetto sperimentale e speriamo che le altre Regioni decidano di seguire il nostro esempio. Carai ragazzi, noi ci mettiamo i soldi, voi però andate a parlare con gli psicologi. La mente umana è un organo come gli altri e bisogna prendersene cura senza vergognarsi». Il video messaggio di Roberto Occhiuto si chiude con l’hashtag #dedicatoafrancesco, il nipote, figlio del fratello Mario, morto suicida qualche mese fa a Cosenza.

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Mario Occhiuto: «Le fragilità giovanili interpellano gli studenti»

«Oggi la Regione Calabria ha segnato un passo avanti decisivo. Con il progetto pilota per l’introduzione dello psicologo in tutte le scuole, la nostra Regione diventa la prima in Italia ad affrontare con serietà e visione il tema del benessere psicologico degli studenti. È un segnale concreto, che arriva in un momento in cui le fragilità giovanili crescono e interpellano le istituzioni». Questo il commento di Mario Occhiuto alla decisione della Regione di prevedere la figura dello psicologo all’interno di ogni scuola media e superiore in Calabria.

«È anche il segno che un cambio di paradigma è possibile proprio partendo dalla Calabria, mettendo finalmente il benessere psicologico al centro delle politiche pubbliche. Su questo tema sto lavorando anche in Parlamento con una proposta legislativa, perché lo psicologo a scuola diventi una presenza stabile, strutturale, accessibile in tutto il Paese.

L’Italia è l’unico Paese europeo a non essere dotato della figura dello psicologo scolastico, figura indispensabile, a fronte di bisogni di supporto sempre crescenti, per intercettare precocemente le potenziali situazioni di disagio, soprattutto tra i giovani. Oggi non ero fisicamente presente alla conferenza stampa nella Cittadella regionale, ma c’ero con il cuore. Ringrazio chi ha reso possibile questa iniziativa: mio fratello Roberto, che ha voluto dedicare questo progetto anche a Chicco; Giusi Princi, che ha avviato il percorso con intelligenza e tenacia, e tutte le persone che ci hanno creduto.

Un secolo fa nessuno parlava di benessere fisico: era implicito nella vita e nella fatica quotidiana. Oggi il corpo è al centro dell’attenzione. Ma la vera frontiera, quella che ci aspetta, è la mente. È lì che si gioca il benessere del futuro, il benessere dei nostri giovani».