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Provate ad immaginare un pubblico ministero che durante una riunione d’ufficio con il procuratore capo, si alza dalla sedia e punta il dito contro il “capo”, dicendogli che è impreparato. O pensate magari a un calciatore che prima di una partita, si rivolge al suo allenatore, affermando di aver sbagliato la formazione. Ma se proprio non basta, fate finta di assistere a una riunione di redazione, dove un giornalista alza la voce contro il suo direttore e lo rimprovera sul fatto di non saper fare il giornale. (CONTE SILURA COTTICELLI)
Ebbene, la scena televisiva di ieri, andata in onda su Rai3 durante “Titolo V” è la seguente: l’ormai ex commissario ad acta della sanità calabrese, Generale Saverio Cotticelli, accetta di farsi intervistare, pensando di dover rispondere a due “domanducce” facili, facili, ma il cronista di Rai3 invece lo mette perennemente in difficoltà. Così, succede che a un certo punto sul set, grazie a un fuori onda, entra una certa “Maria“, che tira le orecchie a Cotticelli. Tutti pensano che si tratti della sua segretaria. No, non era la segretaria. La “Maria” citata da Cotticelli è il sub-commissario alla Sanità calabrese. Parliamo di Maria Crocco, anch’essa nominata dal Governo. E’ lei che fa notare dunque al suo “capo” che il piano Covid doveva farlo la struttura commissariale. Ma così non è stato. Ed è cronaca di queste ore. (LE RESPONSABILITÀ POLITICHE DI M5S E PD)