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Tramite una delibera, i commissari prefettizi Santo Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini hanno dato mandato all’avvocato Gaetano Callipo del Foro di Palmi di costituirsi in giudizio al Tar del Lazio per conto del Comune di Rende. Il tutto nell’ambito del ricorso straordinario presentato al Capo dello Stato dall’ex sindaco Marcello Manna e da altri 16 ricorrenti riconducibili o vicini alle posizioni del Laboratorio Civico.
Come noto, si tratta del ricorso con cui chiedono l’annullamento del decreto di scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose dell’amministrazione a seguito della relazione ministeriale che ad oggi resta ancora segretata. A riguardo, lo scorso 13 novembre, Il Tar del Lazio ha respinto un altro ricorso proposto dallo stesso Manna per contestare il fatto che la Prefettura di Cosenza, il 2 agosto scorso, avesse negato l’ostensione della documentazione richiesta, in ragione della natura classificata degli atti; circostanza, questa, che impediva l’accesso ad atti ritenuti dal ricorrente necessari al fine di poter correttamente esercitare le proprie prerogative difensive. Il Tar ha ritenuto il ricorso infondato.
Preliminarmente, i giudici amministrativi hanno precisato che gli atti di cui si chiedeva l’accesso «sono pacificamente classificati come ‘riservati’», e in quanto tali possono essere resi disponibili solo «su ordine dell’autorità giudiziaria». Ecco che allora, calando il tutto al caso concreto in esame, il Tar ha osservato come «solo nel giudizio avverso gli atti dello scioglimento sarà possibile per le parti private prendere visione dei documenti classificati: anche in tal caso, peraltro, la facoltà menzionata non è assoluta, bensì subordinata ad una valutazione, operata dal giudice che procede, di necessità ai fini della decisione».