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Un’idea precisa, un ponte di dieci anni. Porre le basi in questa consiliatura e rilanciare, per chiedere poi ancora fiducia ai cittadini. Nelle Linee programmatiche approvate ieri sera dal Comune di Rende spicca un capitolo che è tutto un programma: “PSA-PSC: Rende 2035, una visione di rigenerazione, sostenibilità e qualità della vita”. L’amministrazione, insomma, spiega come intende traghettare la città verso il 2035.
Alla base di tutto un Piano Strutturale Comunale (PSC) che superi quello approvato come ultimo atto due anni fa dalla maggioranza di Marcello Manna e revocato dai commissari prefettizi. «Sarà in linea – si legge – con la tradizione di eccellenza urbanistica di Rende nel Mezzogiorno e affronterà le sfide contemporanee del calo demografico, della necessità di ridurre l’impatto ambientale e dell’urgenza di innovare i servizi».
Per la squadra di governo di Sandro Principe il principio cardine del PSC sarà il consumo zero di suolo, privilegiando la rigenerazione urbana attraverso incentivi alla riqualificazione di immobili esistenti, anche con strumenti innovativi come cohousing e housing sociale, e destinando abitazioni a studenti e giovani coppie. «Ampio spazio – è messo nero su bianco – sarà dedicato alla tutela e alla valorizzazione del verde urbano, potenziando i parchi esistenti e creando una rete ecologica con nuovi spazi verdi e orti urbani».
Rende e una mobilità sostenibile
Tra le Linee programmatiche altre indicazioni importanti dell’impostazione della nuova giunta e del nuovo assessore all’Urbanistica Fabio Liparoti. «La mobilità sarà ripensata in chiave sostenibile con una rete ciclabile e pedonale integrata – si legge -. L’innovazione tecnologica sarà un elemento trasversale, con la digitalizzazione dei servizi pubblici, l’ammodernamento delle infrastrutture, il miglioramento dell’efficienza energetica e il potenziamento dell’accessibilità degli impianti. Parallelamente, si lavorerà per rendere il territorio più resiliente attraverso la gestione del rischio idrogeologico e la valorizzazione dei fiumi. Si affronterà con determinazione l’attuazione dei PAU, migliorandone l’efficacia».
Per quanto riguarda il Piano Strutturale di Area (PSA), il Comune di Rende mira a costruire una visione comune dello sviluppo urbano con i comuni limitrofi, superando la frammentazione e valorizzando le sinergie per creare un’area urbana policentrica, connessa e competitiva. «Un punto chiave sarà l’adozione di una programmazione urbanistica unitaria, il PSA, con interventi infrastrutturali e l’individuazione di aree per l’edilizia residenziale agevolata per giovani coppie. Si prevede – si apprende – di destinare aree centrali allo sviluppo di aziende innovative, sfruttando anche il potenziale del CUD come polo per start-up e imprese tecnologiche».
Poi ancora: «La mobilità sarà integrata con un sistema di trasporto pubblico efficiente. Particolare attenzione sarà riservata alla dimensione ecologica con la creazione di una rete ambientale continua. Lo sviluppo economico sarà pianificato in modo integrato, valorizzando l’Università della Calabria come motore della città della conoscenza. Infine, saranno destinate aree per l’edilizia agevolata per le nuove famiglie. L’obiettivo è fare dell’area urbana di Rende un modello moderno, equilibrato e competitivo a livello nazionale».
La pianificazione urbanistica sarà integrata da un Piano del Verde partecipato, dove viene ribadito l’approccio che miri al consumo zero di suolo e all’integrazione delle fonti energetiche. «Il Collegio dei Garanti del verde e del suolo sarà potenziato per redigere il Bilancio arboreo e il Censimento del verde geo referenziato, garantendo la tutela del patrimonio arboreo e la pianificazione di nuovi spazi comuni. L’ambiente, la transizione ecologica e la qualità urbana – si chiude il capitolo dedicato – saranno al centro di un programma per una Rende verde, pulita e sostenibile, con interventi concreti nel verde pubblico, nella gestione dei rifiuti, nell’energia».