La crisi del Pd di Corigliano Rossano entra in una nuova fase, a pochi giorni dai congressi cittadino e provinciale previsti per fine giugno 2025. Le acque, già agitate da tempo, si sono ulteriormente increspate con una nuova richiesta formale alla Federazione: commissariare il circolo cittadino e nominare un coordinatore esterno.

Le tensioni sono iniziate nel novembre 2024, quando 19 membri del direttivo presentarono le dimissioni in blocco, denunciando l’assenza di una seria analisi post elettorale dopo il deludente risultato del partito alle Amministrative di giugno, dove il Pd sprofondò al 3,67%. Nel mirino finì subito il segretario cittadino Franco Madeo, accusato di aver ignorato il malcontento interno e di non aver aperto un confronto democratico.

Le critiche furono ribadite a gennaio 2025 con due documenti ufficiali indirizzati al segretario regionale Nicola Irto e all’allora segretario provinciale Vittorio Pecoraro. Tra le richieste principali, la convocazione di un congresso cittadino per rilanciare il partito e definire una nuova linea politica e organizzativa. Ma a distanza di sei mesi, nulla è cambiato.

Pd Corigliano Rossano, sale la tensione

Nei giorni scorsi, i dirigenti dimissionari hanno inviato una nuova comunicazione alla Federazione. Al centro della polemica, ancora una volta, Franco Madeo, che da quanto fanno sapere ha convocato il direttivo per il 4 giugno 2025, con all’ordine del giorno la preparazione dei congressi. Una mossa giudicata “illegittima” dai firmatari, che contestano la legittimità del suo ruolo, essendo stato sfiduciato dalla maggioranza del direttivo.

«Chiediamo con forza che si intervenga per far rispettare le regole democratiche e statutarie – si legge nel testo – inibendo lo svolgimento del direttivo e nominando un commissario esterno». In mancanza di un intervento risolutivo, i firmatari minacciano di non partecipare ai congressi e di restituire le tessere, aprendo uno scenario di rottura totale con la dirigenza regionale e provinciale. Il destino del Pd Corigliano Rossano resta pertanto appeso a un filo. Il rischio di un ulteriore strappo e di una frattura irreversibile è evidente.