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Sorvolando sull’esito formale dell’ultima assise, favorevole per quanto riguarda le intenzioni dell’amministrazione guidata da Giovanni Politano, ciò che ha nuovamente caratterizzato la seduta del consiglio comunale di Paola, è stato il clima – tutt’altro che disteso – che regna tra le parti che compongono l’assise.
Come sovente è accaduto in altre occasioni, ad entrare in conflitto sono state le corazzate che si sono scontrate fino al ballottaggio, con l’ex sindaco Roberto Perrotta – incluso nella contesa perché al secondo turno si è dichiarato supporter diretto di Emira Ciodaro – che ha bruscamente rintuzzato una controversa presa di posizione della consigliera di maggioranza Marilena Focetola.
In buona sostanza, l’attrito da cui poi è stato pressoché impossibile ristabilire un clima disteso, si è verificato perché l’unica esponente (con facoltà di parola in aula) del gruppo Orizzonte Paola – escludendo Mattia Marzullo che interviene nella sua veste di presidente dell’assise – ha dichiarato di non voler «ratificare» il verbale di seduta della commissione bilancio, su cui il collega di minoranza, nonché presidente dell’organo, Andrea Signorelli, aveva dato anticipazioni con articoli a mezzo stampa.
Interpretando questo atteggiamento come una forma di «censura», Roberto Perrotta è partito all’attacco, ironizzando sulla competenza lessicale della controparte e non lesinando stoccate al vetriolo anche al vertice dell’assise che, chiamato in causa in più di un’occasione, è poi intervenuto, senza però riuscire a riportare la calma. Anzi.
Il tenore dello scambio d’accuse è rapidamente cresciuto, riportando il clima dell’aula a quello della campagna elettorale, quando ogni appuntamento di piazza sembrava un round da affrontare sul ring. E come il suono del gong, ogni cessione della parola a esponenti dei banchi della minoranza, ha rappresentato occasione per soffiare sul vento della polemica.
Persino Marianna Saragò, generalmente compassata e cordiale nei toni, questa volta ha tuonato contro il comportamento di taluni consiglieri di maggioranza, che metterebbero in atto vere e proprie pratiche di “pedinamento” all’interno del municipio, col probabile intento di spiare e controllare le mosse dei colleghi di minoranza. Stesso dicasi per i consiglieri José Grupillo, Alfonso D’Arienzo e Andrea Signorelli, le cui reprimende sono state più contenute soltanto nei toni, restando comunque profondamente critiche nella sostanza.
Tuttavia, il culmine del conflitto è stato raggiunto quando sono entrati in collisione l’attuale presidente del consiglio e colei che lo stesso ruolo ha svolto nel quinquennio 2012-2017.
Tra Emira Ciodaro e Mattia Marzullo è persistente una perturbazione che si trascina dal primo consiglio comunale, un’atmosfera conflittuale giunta ora ad assumere una portata tale da non riuscire più ad essere contenuta tra le mura dell’aula “Lo Giudice”.
Un botta e risposta senza soluzione di continuità, deflagrato adesso su Facebook, dove la dottoressa Ciodaro ha condiviso questo post: «Volevo ringraziare di vero cuore tutti coloro che mi hanno espresso con telefonate, personalmente, con messaggi, la loro solidarietà dopo l’attacco violento subito in consiglio comunale da parte di chi doveva essere garante dell’ imparzialità e del rispetto del regolamento che disciplina i lavori del consiglio stesso, e che invece minacciando addirittura di “farmi accompagnare fuori” come se questo fosse prerogativa di un presidente di un consiglio comunale solo per mera antipatia verso un consigliere, mi ha cercato di deridere e mortificare».
«Effettivamente il tutto è stato deludente e di cattivo gusto – prosegue Emira Ciodaro – perché un Presidente del Consiglio Comunale non deve mai essere parte del dibattito ma assolvere ad un ruolo di moderatore e stare al di sopra delle parti difendendo l’intero consiglio dagli attacchi che arrivano da soggetti irrispettosi. Trasformare in un ring il consiglio comunale dove ci si vede attaccati non politicamente ma a livello personale con un odio ed un livore da lasciare davvero inorriditi è un indice di grande scadimento perché nelle sedi istituzionali si viene convocati, in quanto eletti, per contribuire ad una programmazione che delinea il futuro di una città. Quello del 14 us non è stato un consiglio comunale ma una esibizione triste dove vanno di mezzo il tempo della gente che lavora ed una programmazione ahimè molto scarsa. Un periodo buio…mi viene da pensare…al tempo dei “bravi di Don Rodrigo! Personalmente non credo che si acquisti una identità istituzionale dimostrandosi sboroni e facendosi pilotare da chi dietro le quinte pensa di gestire il gioco con strafottenza ed arroganza inquinando in maniera malevola quello che dovrebbe essere il luogo del FARE. Io da persona LIBERA farò sempre valere le ragioni di chi crede in quello che fa e cerca di portarlo avanti con serietà ed impegno. Pur consapevole quale donna, professionista, madre di essere stata trattata veramente male , con altrettanta determinazione garantisco a quanti credono in me che ANDRÒ AVANTI SENZA TENTENNAMENTI pronta a vigilare, a controllare, a denunciare ed a garantire alla mia città ed ai miei concittadini la mia più totale disponibilità per l unico mio vero interesse…la mia Paola! Grazie, ancora grazie di vero cuore!».
A stretto giro, sempre sui social, è giunta la presa di posizione di Mattia Marzullo: «Cari amici, chi mi conosce sa bene che tipo di persona sono, ovvero un uomo che non ha di certo bisogno né di fare la vittima né di cercare consenso sui social. Come persona e come Presidente del consiglio comunale di Paola rimango però alquanto allibito, da come taluni cerchino, senza peró riuscirvi, di “mistificare” la realtà. Ció nella speranza di passare da carnefice a vittima!».
«I punti cardine del mio agire – prosegue l’esponente di Orizzonte Paola – nella vita così come in politica, sono: il rispetto delle persone, il rispetto dei ruoli , il rispetto delle regole, il buon senso e – soprattutto – l’educazione e il non voler/dover mai sopraffare chi ho di fronte. Tali valori mi sono stati trasmessi in primis dalla mia famiglia e successivamente si sono rinvigoriti nelle varie esperienze vissute negli anni. Mi chiedo però, come mai, vi siano ancora persone che – pur asserendo di vantare un’esperienza amministrativa e politica degna di nota – concentrino tutte le loro forze e il loro tempo tentando di buttare fango sul prossimo, denigrando ed offendendo non solo a livello politico ma anche a livello personale. Sarebbe invece molto più utile e responsabile adoperarsi per contribuire, costruttivamente, ad un percorso politico/amministativo che tenda – con un reale spirito di servizio – a migliorare, magari collaborando, la nostra amata Paola. Evidentemente le effettive intenzioni di qualcuno non sono queste. C’è ancora chi, seduto tra i banchi del consiglio comunale, manifesta costantemente rabbia e arroganza, non rispettando né la persona ne il ruolo istituzionale di chi scrive. D’altronde, cosi come abbiamo potuto costatare qualche mese addietro, arroganza e prepotenza non portano a grandi risultati. Per il resto, trovandoci grazie a Dio in uno stato di diritto – ha concluso Mattia Marzullo – ciascuno farà valere le proprie ragioni nelle sedi più opportune. Ora pensiamo a lavorare nell’interesse di Paola e non a fare inutili talk show. P.s. Questo è il mio pensiero che volevo condividere con voi. Buona domenica a tutti».