La paventata fine del commissariamento della sanità calabrese non equivale alla conclusione delle sofferenze del sistema pubblico di cure e di assistenza. Ne è convinto Mario Oliverio, intervenuto a Santa Sofia d’Epiro alla presentazione del libro “E le nuvole camminano” di Angelo Broccolo, medico e dirigente di Sinistra Italiana. L’ex presidente della Regione ha parlato dell’amministrazione straordinaria, protrattasi per circa 15 anni e di cui adesso si intravede la conclusione, come di un istituto profondamente sbagliato che ha prodotto sconquassi addirittura peggiorativi della sanità calabrese rispetto alle carenze che determinarono il commissariamento stesso. 

«Sarebbe necessario mettere in campo un progetto – ha affermato Oliverio – un programma da discutere anche con il Ministero della Sanità per assumere provvedimenti che consentano di risalire la china, di costruire condizioni per un servizio sanitario capace di tutelare la salute dei cittadini, di fare della sanità luoghi di cura, a partire dall’emergenza-urgenza, dai pronto soccorso, perché oggi viviamo una condizione nella quale persino l’emergenza urgenza ed il pronto soccorso non sono garantiti». 

Oliverio richiama il recente e clamoroso caso della morte di Serafino Congi: «Un caso non isolato, una morte assurda per un giovane che, dopo tre ore di permanenza nel cosiddetto pronto soccorso all’ospedale di San Giovanni in Fiore, ha perso la vita perché mancavano i medici, perché mancava l’ambulanza, perché appunto non c’erano e non ci sono le condizioni minime di garanzia dei servizi dell’emergenza urgenza e del pronto soccorso. Quindi – ha concluso Oliverio – bisognerebbe alimentare una seria riflessione sulla condizione che vive la sanità in Calabria. Occhiuto sbaglia ad enfatizzare la conclusione del commissariamento come se si trattasse della chiusura di una fase negativa. Piuttosto dovrebbe coincidere con l’apertura di una nuova stagione davvero capace di ricostruire un sistema sanitario tale da tutelare e da garantire i calabresi».