Il nuovo DPCM non è piaciuto ai sindaci italiani. L’Anci nazionale, guidata dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha subito protestato con il premier Giuseppe Conte, il quale ha promesso di rivedere il testo per venire incontro ai primi cittadini che, secondo quanto c’è scritto nel DPCM, avrebbero il potere di chiudere tutto dopo le 21. Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, critica fortemente questo provvedimento. (LEGGI QUI)

«Non si risolvono i problemi con lo scaricabarile e con la demagogia. E infatti è stato tolto dal DPCM il riferimento ai sindaci dopo il discorso di Conte grazie alla protesta del presidente di Anci». Occhiuto, quindi, riprende le parole del suo collega, Antonio Decaro: «L’obiettivo è quello di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica» afferma il sindaco di Bari.

«Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso».

«In ogni caso a Cosenza in questo periodo in cui i contagi aumentano in modo esponenziale organizzeremo un servizio di Polizia municipale dopo le ore 21 per vigilare ed invitare i ragazzi ad evitare assembramenti in piedi, ma sempre senza eccessivi allarmismi e senza atteggiamenti da “sindaco sceriffo” che ho sempre rifiutato e disprezzato» conclude Mario Occhiuto.