Movimento Cinque Stelle e Pd, nasce il Governo (contro Matteo Salvini). Oggi Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Alcuni lo hanno definito un Governo di necessità, altri il Governo della svolta, ma in realtà l’accordo politico tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico non è altro che un Governo contro Matteo Salvini. Lo ha spiegato bene ieri pomeriggio Enrico Mentana nel corso della sua consueta maratona su La7. E così è. I due partiti che oggi intendono supportare il presidente del Consiglio dei ministri incaricato Giuseppe Conte si sono alleati, evitando di andare alle urne. Se la parola fosse tornata agli italiani, i grillini avrebbero perso tutte le postazioni di comando, mentre il Pd avrebbe probabilmente incrementato di alcuni punti percentuali la sua dose di voti, ma sarebbe stato sconfitto ugualmente dalla coalizione di centrodestra. Matteo Salvini, infatti, nonostante abbia commesso errori di valutazione, tiene in alto il nome della Lega.

Italiani verso il centrodestra, lo dicono i sondaggi

I sondaggi ritengono che l’ex partito del Nord, al netto della crisi di Governo, mantenga un forte ascendente sugli italiani. Se a ciò aggiungiamo Forza Italia e Fratelli d’Italia, si capisce bene qual è il vero motivo di questa alleanza innaturale tra due forze politiche che, fino a una settimana fa, si odiavano dal più profondo del cuore. Non hanno punti in comune nel programma iniziale, ma saranno chiamati subito alla prova per approvare la legge pentastellata sul taglio dei parlamentari. Lo avevano chiesto a Salvini, che si era detto disponibile a votarla prima di andare al voto, ora lo hanno “imposto” al Pd che, notoriamente, non la vuole. Sarà dunque il primo banco di prova di un Governo M5S-Pd che, a dirla tutta, serve solo a sopravvivere. Basta dare un’occhiata ai profili social di Luigi Di Maio e del M5S per capire come la pensano gli elettori grillini e gli iscritti alla piattaforma Rousseau.

M5S col Pd di “Bibbiano, delle banche e del potere”

E’ un’ardua impresa trovare un grillino, cittadino italiano, che approvi questa intesa politica. Perché il Pd è quello di Bibbiano, per citare Luigi Di Maio, è quello delle banche, per citare Alessandro Di Battista, è quello del potere, per citare tanti altri. Ed è quello che, secondo il ministro della Salute Giulia Grillo, ha distrutto (insieme ad altri) la sanità calabrese, tanto da fare in fretta e furia un “Decreto Calabria” che finora ha prodotto solo effetti negativi. Chi nega tutto ciò, non solo non vuole il bene degli italiani, ma mette davanti interessi personali rispetto ai veri problemi che attanagliano i cittadini. Ci si aspettava una vera riforma della scuola, non quella bocciata sonoramente dai docenti e targata Renzi, una vera riforma fiscale e soprattutto investimenti importanti nelle infrastrutture. A tal proposito, sarà curioso attendere il tempo che scorre inesorabilmente quando metterà il M5S davanti alle sue responsabilità. La Tav si farà, ma chi glielo dirà ai No-Tav della Val di Susa? Ai posteri l’ardua sentenza. (Antonio Alizzi)