«Le forche della Commissione parlamentare antimafia entrano nel dibattito politico con le patenti di “impresentabilità”, ma nulla facendo del compito conoscitivo, ausiliare e propulsivo che dovrebbe essere proprio di una commissione parlamentare – così in una nota Associazione Yairaiha Ets.
Una gendarmeria dell’apparenza che stritola esistenze di carne e ossa.

Mentre il governo inasprisce oltremisura le pene, inventando ipotesi di reato che in nulla proteggono la comunità e che piuttosto servono ad annichilire l’esercizio di diritti fondamentali (sciopero e opinione), apprendiamo dell’approdo di una nostra associata, Lisa Sorrentino, nell’isola degli impresentabili, reality show del legalismo senza giustizia.

Il suo unico demerito, perché non di colpa giudiziaria parlano le nuove liste di proscrizione (non spetterebbe a loro, ma a regolari processi basati su notizie di reato), è aver fatto parte di una giunta comunale la cui esperienza si è anzitempo interrotta per lo scioglimento dell’ente locale interessato.
Contrari da sempre a ogni forma di morte civile per i condannati “veri”, soggetti di diritto sempre anche quando sepolti da ergastoli per reati gravissimi, non restiamo in silenzio davanti all’attacco contro chi ha solo fatto in modo cristallino il suo dovere. Come spesso accade, le forche dell’ignominia forse risultano utili ad apparecchiare lauti tavoli per forchette golose. Non certo ai diritti e alla cittadinanza».